“Uno stop opportuno e coraggioso”. È quanto dichiara il sen. Silvio Lai apprezzando la decisione assunta da Antonello Soro, presidente nazionale dell’autorità per la tutela della privacy di bloccare l’utilizzo dei dati personali e biologici che una holding inglese ha acquistato dal fallimento della SharDna, prima società per la raccolta di campioni genetici in Italia fondata nel 2000 da Renato Soru e da Mario Pirastu, direttore dell’Istituto di Genetica delle Popolazioni del Cnr, finanziata da grandi investimenti pubblici e privati.

La Banca dati dispone di 230mila campioni biologici estratti da 11.700 cittadini ogliastrini che a suo tempo avevano autorizzato la società SharDna a condurre ricerche finalizzate alla ricerca genetica per l’individuazione delle cause delle malattie multifattiorali.

“Il blocco temporaneo – prosegue il sen. Silvio Lai – consentirà ai cittadini interessati di riconfermare, se lo vorranno, l’utilizzo dei loro dati anche perché sono diverse le motivazioni e gli obiettivi, anche di ordine economico, che spingono gli attuali possessori della banca dati a proseguire le ricerche differentemente da quanto prospettato nel progetto originario. Un evidente interesse pubblico non può essere oggetto di una valenza prettamente commerciale. Per questo ha fatto bene il presidente Antonello Soro ad assumere una delibera di fermo temporaneo che segna pure un primo significativo approccio su un tema complesso e in continua evoluzione sul piano giuridico e legislativo”.


Ne Parlano