A lui, «storico» dalemiano, oggi renziano, quello scambio di colpi tra il sindaco di Firenze e l`ex leader Maximo ha procurato un dolore aggiunto. Che la scelta di andare per la sua strada risalga ormai a un anno fa è un altro discorso. Ma l`amarezza resta.
Onorevole Latorre, D`Alema l`ha presa male. Molto male.
«Eppure Massimo è uno che non ha conosciuto solo successi, ha conosciuto anche sconfitte. È la prima volta che ha reagito in questo modo. Stento a riconoscerlo. Il D`Alema che ho conosciuto io e dal quale ho ricevuto anche preziosi insegnamenti non avrebbe mai reagito così».
Nei congressi Renzi ha dato 8 punti a Cuperlo.
«Contrariamente a una serie di luoghi comuni sentiti in questi mesi, penso che il successo di Renzi, che pure all`esterno appariva così scontato, in realtà non lo era affatto. È un risultato importante per un altra ragione: ci dice che questo partito è un corpo vivo, in sintonia con la società. Immaginate cosa sarebbe accaduto se il risultato fosse stato diverso».
Gli strappi si potranno recuperare?
«Io questo strappi nella base del partito non li ho notati. Semmai ci sono stati comportamenti discutibili da parte di alcuni dirigenti locali, dirigenti che immaginano il loro ruolo in una chiave notabilare. Il partito di Renzi potrà finalmente smontare questi notabilati, in particolare nel Mezzogiorno».
L`emorragia di iscrizioni continua.
«Qualcuno diceva che Renzi ci avrebbe fatto perdere iscritti. Ma in realtà queste preoccupazioni nascondevano che l`emorragia nelle iscrizioni c`era già stata. Un trend costante. Semmai Matteo ha rimotivato gli iscritti».
Renzi saprà parlare ai moderati?
«La stagione politica berlusconiana si è conclusa, e questo a prescindere dal ruolo che il Cavaliere continuerà a svolgere. Il progetto politico che Renzi incarna scombina i giochi. Un Pd che ambisce a raccogliere la maggioranza dei consensi è un partito che condizionerà in materia rilevante l`assetto politico futuro. Dopo vedremo. E vedremo anche quale sarà la legge elettorale».
Doveva essere il problema numero uno. É tutto sospeso.
«Eppure oggi vedo qualche spiraglio. Il Pd, che aveva rinunciato in questi anni ad avere una sua linea, ora ne ha finalmente una: quella del doppio turno o di coalizione o uninominale. Renzi prima ancora di diventare segretario ha dunque il merito di aver sollecitato una posizione unitaria. È stato un errore politico presentare in commissione una mozione e farsela bocciare. Una forzatura inopportuna. L`altro elemento di luce viene dalle dichiarazioni di Alfano, quando dice che la nuova formazione del centrodestra vuole una legge che favorisca il bipolarismo».
Cosa succederà dopo l`8 dicembre?
«Finalmente il Pd avrà un leader pienamente investito del consenso degli iscritti e un gruppo dirigente in grado di affrontare la fase che avremo fronte. Purtroppo spostare in avanti la data delle primarie non è stata una grande idea. Se avessimo avuto in questo periodo così complesso della vita politica un Pd nel pieno delle sue funzioni avremmo avuto una maggiore capacità di incidere».
Onorevole Latorre, D`Alema l`ha presa male. Molto male.
«Eppure Massimo è uno che non ha conosciuto solo successi, ha conosciuto anche sconfitte. È la prima volta che ha reagito in questo modo. Stento a riconoscerlo. Il D`Alema che ho conosciuto io e dal quale ho ricevuto anche preziosi insegnamenti non avrebbe mai reagito così».
Nei congressi Renzi ha dato 8 punti a Cuperlo.
«Contrariamente a una serie di luoghi comuni sentiti in questi mesi, penso che il successo di Renzi, che pure all`esterno appariva così scontato, in realtà non lo era affatto. È un risultato importante per un altra ragione: ci dice che questo partito è un corpo vivo, in sintonia con la società. Immaginate cosa sarebbe accaduto se il risultato fosse stato diverso».
Gli strappi si potranno recuperare?
«Io questo strappi nella base del partito non li ho notati. Semmai ci sono stati comportamenti discutibili da parte di alcuni dirigenti locali, dirigenti che immaginano il loro ruolo in una chiave notabilare. Il partito di Renzi potrà finalmente smontare questi notabilati, in particolare nel Mezzogiorno».
L`emorragia di iscrizioni continua.
«Qualcuno diceva che Renzi ci avrebbe fatto perdere iscritti. Ma in realtà queste preoccupazioni nascondevano che l`emorragia nelle iscrizioni c`era già stata. Un trend costante. Semmai Matteo ha rimotivato gli iscritti».
Renzi saprà parlare ai moderati?
«La stagione politica berlusconiana si è conclusa, e questo a prescindere dal ruolo che il Cavaliere continuerà a svolgere. Il progetto politico che Renzi incarna scombina i giochi. Un Pd che ambisce a raccogliere la maggioranza dei consensi è un partito che condizionerà in materia rilevante l`assetto politico futuro. Dopo vedremo. E vedremo anche quale sarà la legge elettorale».
Doveva essere il problema numero uno. É tutto sospeso.
«Eppure oggi vedo qualche spiraglio. Il Pd, che aveva rinunciato in questi anni ad avere una sua linea, ora ne ha finalmente una: quella del doppio turno o di coalizione o uninominale. Renzi prima ancora di diventare segretario ha dunque il merito di aver sollecitato una posizione unitaria. È stato un errore politico presentare in commissione una mozione e farsela bocciare. Una forzatura inopportuna. L`altro elemento di luce viene dalle dichiarazioni di Alfano, quando dice che la nuova formazione del centrodestra vuole una legge che favorisca il bipolarismo».
Cosa succederà dopo l`8 dicembre?
«Finalmente il Pd avrà un leader pienamente investito del consenso degli iscritti e un gruppo dirigente in grado di affrontare la fase che avremo fronte. Purtroppo spostare in avanti la data delle primarie non è stata una grande idea. Se avessimo avuto in questo periodo così complesso della vita politica un Pd nel pieno delle sue funzioni avremmo avuto una maggiore capacità di incidere».