“Penso che in queste ore si stia rischiando di consumare una crisi politica terribile all’interno del Partito Democratico, con una scissione che sarebbe un dramma non solo per me personalmente ma per il Paese”. Così il senatore del Pd Nicola Latorre a L’Aria che tira, su La7.
“Solo oggi capisco il sentimento e lo stato d’animo di chi piangeva sia tra quelli che restavano e sia tra quelli che andavano via dal partito, quando avvenne la svolta della Bolognina del 1989. All’epoca ero un giovane militante che non proveniva dalla tradizione comunista che si andava superando, e non riuscivo a comprendere quelle lacrime. Oggi le capisco. Continuo a pensare che il Partito Democratico e il suo progetto politico così grande e plurale come lo abbiamo immaginato, resti l’unica forza in grado di guidare l’Italia e arginare il populismo. Ancora di più oggi con uno scenario interno e internazionale cambiato radicalmente anche rispetto a quando Renzi è sceso in campo conquistando grandi consensi. I mille giorni di Governo hanno un saldo positivo ma guai a non tenere conto del cambiamento di fase in atto. Per questo – conclude Latorre – il tema non è la data del congresso sulla quale ci si può accordare ma le piattaforme programmatiche che in esso si confronteranno e contestualmente la consapevolezza che stiamo governando l’Italia”.


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