Il finanziere amico di Matteo Renzi, Davide Serra, continua a fare discutere. Domenica scorsa, alla Leopolda, ha detto che «la classe che ha gestito gli ultimi 40 anni è stata barbara, perché ha rubato alla mia generazione e a quella dei miei figli». Parole che hanno fatto gridare «vergogna» a Gianni Cuperlo. Lo sfidante di Renzi ha detto che «pur avendo un grande rispetto per l`evento della Leopolda, ho letto sul giornale, il giorno successivo, che un finanziere molto noto è salito sul palco ha detto che chi non ha lavoro deve dare la colpa ai pensionati e ai sindacati, ecco avrei voluto che la classe dirigente del mio partito che stava nelle prime file, a partire dal segretario, avesse risposto a questo imprenditore di vergognarsi di quelle parole». Senatore Latorre, lei era nelle prime file, mentre Serra parlava. Perché non ha detto nulla? Condivide il suo giudizio?
«L`intervento di Serra merita un`analisi approfondita e argomentata. E comincerei subito col dire che non parlava a nome del partito, ma a titolo personale come molti altri che si sono alternati sul palco della Leopolda. Per questo ritengo che sarebbe un errore enfatizzarne la portata. Detto questo, però, nel suo intervento ci sono alcuni elementi discutibili. A cominciare dal giudizio sommario sugli ultimi 40 anni di storia del nostro Paese. Un giudizio che, nelle forme in cui è stato dato, considero sbagliato e non condivisibile».
E nella sostanza?
«La classe dirigente nella sua interezza, non solo quella politica, ha seguito negli ultimi decenni due parole chiave: egoismo e miopia. Ha rinunciato al futuro per dedicarsi al presente, facendo scelte il cui prezzo è ricaduto sulle nuove generazioni. E anche noi della sinistra, se in proposito abbiamo predicato bene, non dico che abbiamo razzolato male, ma di certo non siamo stati in grado di produrre quei cambiamenti che sarebbero stati necessari».
A replicare a Serra c`ha pensato Gianni Cuperlo, che dopo il suo intervento alla Leopolda avrebbe voluto un segretario «meno garbato» per invitarlo a vergognarsi…
«A Cuperlo mi lega anche un rapporto di stima e amicizia. Ma temo che stia utilizzando Serra per rafforzare la sua impostazione congressuale che è quella di rassicurare una sinistra smarrita, riproponendo uno schema che non consente però alla sinistra stessa di andare oltre quei confini tradizionali che le hanno impedito, ín questi anni, di crescere e di diventare maggioritaria. Quindi un`idea conservatrice che penso sia minoritaria e perdente».
Magari la critica nasce dall`appartenenza di Serra a quel mondo della finanza da molti additata tra i principali responsabili della crisi economica. E` d`accordo?
«Molti dei giudizi espressi da Serra sono contestabili. Ma non c`è dubbio che se la supremazia della finanza sulla politica sia stata una delle cause scatenanti della crisi, d`altra parte, è stata la politica a consegnare le chiavi alla finanza. Il tema di fondo non va comunque eluso. Occorre ascoltare le ragioni di tutti per trovare una via d`uscita».

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