‘Gianni Cuperlo ha spessore ma simboleggia un progetto politico senza capacità espansiva’
SENATORE Latorre, dove si trova? «A Bari» Alla convention di Renzi? «Per forza!».
Latorre per Renzi, suona ancora strano.
«Gesù è un anno che lo dico».
Un anno?
«Durante le primarie del 2012 polemizzai pubblicamente con il segretario pugliese Blasi che aveva detto ‘se vince Renzi io me ne vado’. E io già allora gli risposi: Guarda che Matteo è grasso che cola».
Ma lei è sempre rimasto un dalemiano di ferro.
«D’Alema è stata la prima persona a cui ho rivelato che era giunta l’ora di Matteo, ne abbiamo discusso lungamente, subito dopo la sconfitta elettorale». 
Ora lui sostiene che non è adatto a fare il segretario
«E io invece sostengo il contrario!».
Perchè?
«Incarna il cambiamento che serve al Paese. Ha un’empatia con gli italiani. E’ vincente. Poi se invece vogliamo continuare perdere facciamo pure».
Cosa pensa di Cuperlo?
«Grandissimo spessore».
Ma…
«Ecco, lui simboleggia un progetto che rassicura una sinistra smarrita, non in grado di fare il salto di qualità. Gli manca la capacità espansiva».
Come la dobbiamo chiamare: renziano, dalemiano o dalemian-renziano?
«Per l`amor di Dio! Le definizioni le lasciamo ai giornalisti».
Non si è mai ex dalemiani, vero?
«A Massimo mi lega un grandissimo affetto, è una grande personalità ma sul punto c`è un dissenso politico. Ci poi tengo dirle che io le mie scelte le ho fatte in piena autonomia».
C`è addirittura chi sostiene che lei in realtà è stato infiltrato.
 «L`ho sentita! L`ho sentita!»
Non è vera?
 «Questa è maliziosa, maliziosissima. Ma non è fondata. I fatti smentiranno questa voce».
Com`è Matteo visto da vicino?
«Non è che ho avuto tutta sta frequentazione. Però le dirò: una figura carismatica, di notevoli qualità personali. E poi è una persona che ascolta molto, presta attenzione a quello che si dice».
Come D`Alema?
«Diciamo che Massimo aveva altre qualità».

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