Senatore Latorre, Berlusconi dice che bisogna andare subito alle elezioni.
«È la conferma, dopo le prime dichiarazioni, che al Pdl l`esigenza di tutelare quello che resta del partito preme più dei destini del Paese. E certo sono segnali che non rassicurano, non è stato raccolto l`appello del Capo dello Stato. E questo è un ulteriore elemento di riflessione per il centrosinistra e per il Pd».
 Sta dicendo che il suo partito ormai dovrebbe trarne le conseguenze?
«Sto dicendo che se la Cassazione era chiamata a valutare gli aspetti procedurali e non il merito a noi spetta dare una valutazione politica. E cioè che oggettivamente questa sentenza ha un valore simbolico e politico. Non è un caso che su questi vicenda si siano accessi i riflettori internazionali. Si è conclusa una stagione, il ventennio Berlusconiano. Un lungo arco di tempo in cui, intendiamoci, ha governato anche il centrosinistra ma il segno egemonico è stato il berlusconismo. Questo assetto ormai è crollato. Il mio rammarico è che questa stagione non si sia chiusa con la sconfitta politica di Berlusconi ma con un epilogo giudiziario».
Lei crede che il governo potrebbe tenere ancora senza logorare il Pd?
 «Credo che il tema delle responsabilità sollevato prima dal presidente Napolitano e poi da Enrico Letta ora sia ancora più urgente. Ma questa vicenda impone un`accelerazione delle riforme istituzionali possibili a partire dalla legge elettorale e per gli interventi funzionali all`emergenza economica».
Senza Berlusconi resteranno i berlusconiani.
«Sì, ma io sto parlando di un sistema politico che ormai non c`è più. Lo hanno certificato anche le ultime elezioni. Perché parliamoci chiaro: fino a due anni fa questi due partiti sommavano insieme circa il 70% e ora raggiungono meno del 50%. A fronte di questo risultato si è dovuta formare un nuovo assetto impensabile prima. Una condizione anomala figlia di uno stato di necessità».
 E ora?
«Ora il Pd è di fronte al Re nudo. Deve aprirsi a una riflessione, immaginare una nuova prospettiva che prescinde da Berlusconi. Considerarsi l`unico partito rimasto in campo, sentire il peso di questa responsabilità e stringere i tempi del percorso congressuale».
Faccia una data.
«Per me va bene anche domani. C`è bisogno di indicare subito la rotta. E questa iniziativa potrebbe costringere anche il centrodestra a rifondarsi».
E le regole?
«Faccio un appello alla Cassazione perché sancisca la fine di questa discussione». Anche lei pensa che chiedere «il rispetto delle sentenza», come ha fatto Epifani, sia stata a una «provocazione»?
«Quelle del segretario sono state parole ovvie. Considerazioni più che naturali, casomai si possono discutere le forme e i toni e non mi sembra che in questo caso nessuno li abbia alzati».
Il Pdl ha chiesto la grazia
 «Se continuano con queste discussioni sarà il Paese a chiedere la ‘grazia’ per raggiunti limiti di pazienza».

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