Senatore Nicola Latorre, presidente della Commissione Difesa del Senato, lei è un difensore a spada tratta dell`F-35…
«No, io sono un difensore di un processo politico razionale, che ci porti a capire cosa vuole l`Italia e come si possa spendere meglio e meno nel settore della Difesa».
 Ovvero lei condivide il metodo ‘Libro Bianco’ scelto dal ministro della Difesa Roberta Pinotti? A molti sembra solo un modo per rinviare la decisione proprio sugli F-35.
 «Condivido al cento per cento la scelta del ministro della Difesa, che è stata fatta propria dal presidente del Consiglio e vorrei ricordare dal Consiglio Supremo di Difesa con il presidente Napolitano. Non rinviamo nulla, tentiamo di razionalizzare le nostre scelte. Ma se vuole io non mi nascondo dietro i risultati futuri del Libro Bianco, dico subito una cosa: l’Italia ha bisogno di Forze Armate, di un`Aeronautica, efficiente e dimensionata alle nostre necessità».
 Intanto l`F-35 ha avuto nuovi problemi.
 «Questa per me innanzitutto è una conferma della serietà con cui il Pentagono segue lo sviluppo del programma: gli americani non nascondono i problemi, non mettono la polvere sotto il tappeto, seguono un processo di sviluppo industriale serio e scrupoloso. E d`altronde l`Italia che è paese acquirente ma anche partner industriale pretende che si verifichil`attendibilità della macchina. Non solo non compreremo aerei che non sono funzionanti, ma pretendiamo che tutto sia risolto rapidamente».
 Ma l`F-35 sembra non dare garanzie.
«Tutti i programmi industriali e aeronautici innovativi presentano sempre problemi in fase iniziale che vanno progressivamente risolti. È successo per l`Amx, per i Tornado, per l`Eurofighter. Questo è un programma ancora più spinto, ma chiaramente l`Italia non farà sconti, su questo il Parlamento vigilerà».
C`è però il problema in assoluto della spesa pubblica italiana. Il premier Renzi ha lasciato intendere che lui vorrebbe dimezzare i 90 aerei previsti.
«Da quando è iniziato il percorso del Libro Bianco la discussione è cambiata. Per assurdo, magari alla fine potremmo capire di aver bisogno di un aereo in più o solo di uno in meno. Ma ripeto non è il tempo dei numeri. Fra l`altro: a settembre al vertice della Nato in Galles ci sarà un confronto ( su cui l`Italia spingerà molto) sulla cooperazione dei nostri eserciti e sulla possibilità di dividerci i compiti. Per risparmiare».

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