‘Il messaggio di violenza, fanatismo e morte che caratterizza l’azione criminale dell’Isis ha una sua inquietante capacità di attrazione non solo nell’area in cui agisce ma anche in Occidente, e in Europa in particolare, come testimonia il fenomeno dei ‘foreign fighters’. I rapporti insani tra gran parte dei popoli mediorientali e le loro dirigenze politiche ha prodotto l’esplosione di una crisi enorme in quelle società. E noi, l’Occidente, in virtù di una impressionante superficialità di analisi, ci siamo illusi che quella crisi potesse sfociare nel fenomeno delle primavere arabe’. Lo scrive Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera. ‘Oltre alle violenze e ai lutti cui abbiamo assistito, l’azione dell’Isis accresce la confusione nell’area e destabilizza politicamente in modo molto più profondo di quanto non colpisca militarmente. Di conseguenza – continua – è un pericolo serio per l’Occidente ma lo è innanzitutto per i paesi del Golfo. Non siamo dunque di fronte a uno scontro di civiltà ma in presenza di un pericoloso progetto politico che solo l’unità di cristiani, musulmani e laici potrà sconfiggere. Sul piano militare l’Occidente dovrà fare la sua parte ma questa guerra si vince se le grandi potenze di quell’Area ne saranno le protagoniste principali. La sfida sarà quindi lunga e faticosa – conclude Latorre – e non potrà risolversi solo nell’azione militare’.

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