Bloccare la libertà religiosa di 1,5 milioni di musulmani che stanno in Italia oltre che incostituzionale è controproducente. Però bisogna fermare la proliferazione di pseudo moschee rispetto a quelle vere ed esercitare alcune forme di controllo, dice Nicola Latorre, presidente pd della commissione difesa di Palazzo Madama.
Come valuta la pronuncia della Consulta?
«L`incostituzionalità di un provvedimento che mette in discussione la libertà religiosa che è un diritto costituzionale era abbastanza prevedibile. In più rischia di assegnare alla religione mussulmana un`identificazione con il terrorismo che non è assolutamente vera».
A volte le moschee sono state frequentate da fanatici e terroristi. Sul principio della libertà di religione bisogna lasciare anche completa libertà di costruzione di questi luoghi?
«Nel nostro paese ci sono soltanto quattro vere moschee e un migliaio di pseudo moschee che sono in realtà degli scantinati, dei garage. Professare il rito religioso in questi luoghi è molto più rischioso che svolgerlo in moschee riconosciute e controllate. Va detto però che mentre in passato in alcuni di questi luoghi si indottrinava e reclutava, adesso questi processi avvengono in forma individuale e attraverso la rete».
Quindi almeno le pseudo moschee vanno limitate?
«Io penso che sia meglio avere delle moschee grandi e controllabili piuttosto che queste situazioni difficilmente controllabili».
E quindi Maroni sulla questione qualcosa la doveva fare?
«Se io fossi il presidente della Lombardia convocherei i rappresentanti della comunità islamica lombarda e chiederei loro innanzitutto di fare un forte pronunciamento contro qualsiasi forma di terrorismo e di violenza
e dí tramettere messaggi alla loro comunità che vadano nel rispetto delle nostre regole».
E sulla costruzione delle moschee?
«Cercherei di condividere con loro l`individuazione di una o due moschee chiedendogli di non esercitare la funzione religiosa in luoghi che non consentono di essere controllati».
Lei sottolinea la necessità di controlli. Nella legge antimoschee di Maroni c`era anche l`obbligo di videosorveglianza. In chiave di controllo può essere una soluzione?
«La videosorveglianza può avere un senso sia davanti alle moschee che ad altre strutture religiose che in questo periodo possono essere oggetto di attentati, purché vada intesa come l`esigenza di protezione e non come pregiudizio».


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