‘Si ripete ancora una volta il balletto tra Tar e Consiglio di Stato sulle questioni che attengono al ripristino della legalità ad Ostia. Da quando il Comune di Roma è intervenuto con l’abbattimento dei chioschi abusivi a Castelporziano e l’apertura di alcuni varchi al mare di Ostia, stiamo assistendo ad un balletto incomprensibile, e aggiungo ormai inaccettabile, della giustizia amministrativa di Roma e del Lazio’. Lo dice il senatore Stefano Esposito, commissario del Pd ad Ostia.
‘Sto parlando – prosegue Stefano Esposito – di sospensive date ad horas, quando il Tar riconosce la giustezza dei provvedimenti del Comune di Roma, il Consiglio di Stato le sospende e viceversa; quando addirittura non è lo stesso tribunale a dire prima sì e poi no, o prima no e poi. Oggi l’ultimo episodio: dopo la decisione del Tar di ieri, arriva la sospensiva della Sesta sezione del Consiglio di Stato, con decisione monocratica, che rimanda nuovamente la decisione sui varchi di un altro mese. Io non voglio pensare male, perché ho un grandissimo rispetto per la magistratura di questo Paese, ma è evidente che i cittadini romani devono sapere che anche la migliore politica e la migliore amministrazione, nelle condizioni che ho descritto, fa molta molta fatica ad operare e ad imporre la legalità minima, che ad Ostia, è sotto gli occhi di tutti, è palesemente violata. Urge evidentemente una seria riflessione su una riforma della giustizia amministrativa in questo Paese. Noi non ci fermeremo, ma è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, dei ritardi e di queste incomprensibili sospensive ‘a chiamata”.

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