Dichiarazione di voto su mozione
‘Condivido il senso e l’obiettivo che si propone la mozione su Telecom perché sottende un duplice obiettivo: intervenire sia sulla disciplina delle OPA sia sul completamento della normativa sulla Golden rule per ciò che riguarda i settori ritenuti strategici’. Così il senatore del Partito Democratico Marco Filippi, capogruppo in Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni a Palazzo Madama in dichiarazione di voto sulla mozione Telecom. ‘Particolarmente efficace l’intervento diretto a rivedere pratiche elusive circa la tutela dei diritti dei piccoli azionisti – sottolinea Filippi – e che hanno anche consentito processi degenerativi con scalate societarie a debito senza garantire la tutela degli investimenti ma aumentando al contrario l’esposizione societaria dell’impresa. Altrettanto adeguata e corretta, la richiesta al Governo di definire più compiutamente tutta la disciplina del settore inerente l’esercizio della Golden rule per i settori strategici finalizzata a cogliere nella finestra temporalmente utile, indicata da qui alla fine dell’anno in corso, l’opportunità di esercitare un ruolo proprio da parte dello Stato nella fondamentale tutela dell’interesse generale del paese che evidentemente la natura intrinseca di una rete di telecomunicazioni in sé comporta’. ‘Ma quale è l’interesse generale del paese da tutelare, al di là di consentire con gli strumenti più adeguati il suo possibile ottenimento? – chiede provocatoriamente l’esponente pd – il principio dell’italianità della rete pur se condivisibile è insufficiente a cogliere la complessità delle questioni che sono implicate nella vicenda Telecom, per come si è sviluppata negli anni e per come si presenta nelle attuali condizioni. Pertanto ritengo necessario recuperare una visione legata ad una effettiva politica industriale del settore che consenta l’ammodernamento e l’innovazione della rete finalizzata alla crescita economica del sistema paese’. ‘L’attenzione che il Governo deve porre alla tutela degli investimenti che si rendono necessari per l’innovazione auspicata per l’infrastruttura in questione è dunque una priorità. Le condizioni di praticabilità degli stessi rappresentano la garanzia di una effettiva tutela dell’interesse generale del paese. Questa volta alla politica non è chiesto di stare semplicemente al balcone ad osservare cosa succede nei cortili sempre più asfittici dell’alta finanza – conclude il capogruppo pd in Commissione Lavori Pubblici e Telecomunicazioni – ma garantire solide prospettive industriali di cui il paese ha un urgente bisogno per porsi nuovamente in rotta con i processi di sviluppo e di innovazione internazionali’.

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