“Il provvedimento raccoglie gli impegni indicati dal Parlamento e si presenta come una normativa sistematica che raccoglie le migliori prassi recenti non solo relative agli interventi sismici e alla ricostruzione, ma anche alle procedure di appalto, massimizzate per trasparenza e controllo, agli interventi di sostegno economico, alla rinascita di territori resi fragili da crisi economiche e sociali”. Lo ha dichiarato in commissione Bilancio il senatore del Pd Silvio Lai presentando la sua relazione al Dl ricostruzione dopo il terremoto di Amatrice e Accumuli.

“Il modello di intervento – ha proseguito Lai – si ispira alle esperienze recenti più efficienti ed efficaci come quelle della ricostruzione dopo il sisma dell’Emilia Romagna, mentre il modello sugli appalti assume come base l’esperienza di expo Milano, con un forte ruolo di supervisione da parte dell’autorità anticorruzione. Comuni e Regione sono uniti nella gestione della ricostruzione per garantire trasparenza e partecipazione mentre sul lato dell’efficienza e della velocità d’azione sono individuate 4 centrali uniche di acquisto dedicate, una per ogni regione. La ricostruzione è condizionata dalla condizioni di partenza di siti abitativi con una ridotta presenza e un interesse non diffuso alla ricostruzione. Si tratta di piccoli paesi con alto livello di emigrazione, una popolazione anziana, una forte presenza di case non più abitate, e un’economia rurale prevalente”.

“In questo contesto – ha detto ancora l’esponente dem – il solo sostegno ai proprietari di prime case genererebbe una ricostruzione inadeguata sul piano della restituzione del profilo identitario, da cui la necessità di sostenere la ricostruzione di tutte le abitazioni comprese le seconde case. Tuttavia anche una ricostruzione totale non restituirebbe all’efficienza il tessuto economico che ha necessità di essere ricostruito, ricostitutito e rafforzato, se non creato ex novo. L’intervento si traduce così in una proposta integrata per le ’zone interne’ intese come aree dotate di un tessuto economico-sociale con un’età media elevata, pochi giovani e aziende fragili, o perché rurali o perché turistiche stagionali”.

“L’intero processo – ha concluso Lai – si basa su un tessuto di imprese e professionisti che si dedicano alla ricostruzione con sistemi di verifica mutuati dall’esperienza expo ma adeguati al territorio colpito dal sisma. Modelli condivisi con enti locali, ordini professionali e rappresentanza delle imprese. Saranno predisposte white list per imprese e professionisti e garantita la totale trasparenza pubblica dell’accesso e del controllo delle attività svolte”.


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