Nata a Barletta, docente di liceo, Assuntela Messina è senatrice e presidente del Partito democratica in Puglia. Ex segretario della 13°  Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) e membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani,  ha fatto anche parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno sule mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Mercoledì, nel corso del cdm,  è stata nominata Sottosegretario all’Innovazione e Transizione digitale, facendo riferimento al ministro, Vittorio Colao. E’ una delle cinque donne dem che entrano nel governo Draghi.

Senatrice finalmente un po’ di parità di genere anche nel Pd?

Guardi è in corso una direzione nazionale, proprio su questa tema. Dico però che la questione quote rosa, non mi appassiona in sè. Preferisco l’idea della responsabilità da affidare alle donne. Abbiamo capacità, competenze, tempra per ricoprire ruoli in cui si prendono decisioni politiche e condividere con i colleghi l’impegno, la passione, le responsabilità alle quali siamo chiamati.

Transizione digitale e innovazione tecnologica. Se ne parla da anni, ma in Italia si procede a rilento. Che ne pensa?

Sono le maggiori sfide della nostra società per poi procedere verso un paese nuovo non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale. Tecnologie e digitale hanno a che fare con le logiche della semplificazione e dell’efficienza, ma…

Ma…?

Occorre stare attenti a cogliere tutte le opportunità senza trasformare queste innovazioni in ostacolo insormontabile. E’ la pandemia, per esempio ci ha messo nelle condizioni di toccare con mano le “disparità tecnologiche”.

Il rischio qual è?

Il diritto all’accesso garantito a tutti è fondante,  con una classe politica che deve assumersi la responsabilità di garantirlo e senza mai dar luogo a differenze e diseguaglianze sociali.

Tecnologia e innovazione digitale vanno d’accordo con il capitale umano?

Certo, anzi questo deve fare da garante: declinare un nuovo umanesimo con le persone al centro di una fase di cambiamento.

Senatrice, parliamo d’altro. Alla giustizia ci sono due sottosegretari pugliesi, uno di Forza Italia e l’altra di 5 stelle

L’allargamento della maggioranza ha richiesto un’attenzione “più ampia”. Una scelta di sintesi supportata da competenze che auspico possano dare grandi contributi.


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