‘Le finalità della delega al Governo per la riforma del codice degli appalti sono più ampie del mero recepimento delle direttive Ue e porterà alla redazione di un unico nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni snello e chiaro e quindi utile realmente agli operatori e che impedirà scempi del passato causati dall’assegnazione di gare a soggetti che non sempre si conformano ai criteri stabiliti dalla normativa»’
E’ quanto ha dichiarato la senatrice del Partito democratico Pamela Orrù intervendo in aula sul provvedimento.
‘Una riforma attesa da tempo – sottolinea l’esponente pd – e che finalmente normerà in maniera organica un settore per troppo tempo costretto a sottostare ad una giungla di norme non sempre coerenti fra loro. Più in generale le modifiche introdotte al testo base, frutto del lavoro della commissione, hanno riguardato i tempi, i contenuti e le modalità di esercizio della delega. Particolare rilievo assumono i principi e i criteri relativi alla semplificazione delle disposizioni legislative, di trasparenza e di contrasto alla corruzione nell’ambito degli appalti, nonché quelli volti alla valorizzazione della fase progettuale, all’affidamento dei contratti mediante procedura di evidenza pubblica, alla forte limitazione di deroghe al codice e all’esclusione delle varianti. Non va sottovalutata l’esigenza inderogabile di legalità e trasparenza – prosegue la Orrù – assicurata con l’attribuzione all’Autorità nazionale anticorruzione di più ampie funzioni di vigilanza nel settore degli appalti pubblici e delle concessioni – strettamente connessa ai problemi di funzionalità economica. Finalmente, con l’adozione del codice unico sugli appalti, si mette un ulteriore tassello all’obiettivo assunto dal Governo di fare ripartire i cantieri nel Paese, dimostrando che in Italia si possono realizzare opere pubbliche, quelle che servono, senza corruzione e rispettando i preventivi’ conclude la senatrice pd.

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