Sono delusa e avvilita. Mi sento tradita. L`operazione ‘do ut des’, che ha coinvolto tecnici e amministratori del Comune dell`Aquila, è una doccia fredda per l`intera città, l`ennesimo colpo basso alla ricostruzione, che rischia di gettare ombre pesanti e di screditare il lavoro onesto e corretto di tanti amministratori, funzionari e imprenditori.
Alla delusione si aggiunge l`amaro in bocca perché la vicenda coinvolge anche persone che ritenevo insospettabili, con cui ho collaborato.
Sia Roberto Riga che Vladimiro Placidi erano componenti della giunta Cialente, quando sono stata nominata assessore comunale, nel luglio 2010. Potranno dimostrare la loro innocenza?
La sensazione di tradimento e di sconforto, umano e politico, è grande. Non mi solleva più di tanto pensare che nessuno dei coinvolti sia del Pd. Anche se è importante dirlo.
Magistratura e forze di polizia stanno facendo il loro dovere e mi auguro si faccia piena luce sull`intera vicenda, perché è necessario che ci sia assoluta trasparenza. Obiettivo per cui tanti amministratori hanno sempre lavorato.
Tuttavia questo non può bloccare il processo di ricostruzione, che anzi deve procedere a ritmi serrati e soprattutto non può creare alibi per bloccare il flusso di risorse necessarie a ricostruire L`Aquila e il cratere.
La ricostruzione aquilana non è partita sotto una buona stella.
Abbiamo iniziato con le omissioni e le omertà che hanno indubbiamente deviato il flusso corretto di informazioni. Abbiamo dovuto sopportare le passerelle mediatiche del governo Berlusconi, che ha ‘investito’ sul nostro terremoto e sulle nostre sventure per capitalizzare il consenso politico ed elettorale.
Il processo alla commissione grandi rischi ha fatto emergere responsabilità gravi da parte di chi ci avrebbe dovuto difendere.
Ci sono state inchieste su fondi destinati a L`Aquila, ma mai arrivati, come ad esempio i Abbiamo condotto campa- gne per la moralità e la trasparenza. Ci siamo battuti affinché le risorse promesse dall`allora ministro Giovanardi per il sociale, i fondi ex Meloni per i giovani, i finanziamenti dell`ex ministro Carfagna per le donne, le risorse per la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle scuole danneggiate dal sisma non andassero altrove, ma venissero impiegati a L`Aquila e nel cratere, per le giuste finalità, senza sotterfugi.
Abbiamo assistito, sconcertati e indignati alle orribili risate di chi alle 3.32 si fregava le mani al solo pensiero dei lauti guadagni con la ricostruzione delle case distrutte e che si preoccupava di lucrare al massimo «perché un terremoto così, mica capita tutti i giorni».
È di qualche giorno fa l`inchiesta che riguarda la Curia aquilana, sempre sugli appalti della ricostruzione.
Ogni volta una coltellata. Non credi mai che si possa arrivare a tanto.
Cosa dobbiamo pensare adesso? Che anche qui all`Aquila ci sono state persone che hanno lucrato?
Questa mattina tra le persone che in senato mi chiedevano spiegazioni, serpeggiava la delusione per quello che viene percepito come una sorta di tradimento nazionale.
Temo che sarà sempre più difficile ottenere consenso alle nostre richieste di risorse e di attenzione nazionale.
Temo che sarà sempre più difficile ottenere consenso alle nostre richeiste di risorse e di attenzione nazionale.
Il nostro lavoro viene compromesso. Non solo l`operato di tanti amministratori seri e rigorosi. Di imprenditori che si sono inseriti in maniera pulita e trasparente e lavorano, aspettando i pagamenti dello stato, che arrivano con il contagocce.
Ma anche il lavoro parlamentare temo possa subire delle ripercussioni. La ricostruzione dell`Aquila e del cratere è appena cominciata e serviranno
sicuramente tanti altri fondi per completarla. Così come serve, a tutti i costi, una legge organica, prima vera lacuna di questa ricostruzione.
L`assenza di regole certe e la gestione dell`emergenza fatta con le ordinanze sono terreno fertile per sacche di illegalità e di poteri criminali.
Una legge organica, non solo per L`Aquila, ma per le emergenze nazionali che garantisca certezze e trasparenza è una garanzia per la ricostruzione, che deve poter procedere con celerità e con assoluta trasparenza.

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