‘In tema di appalti se l’abito non fa il monaco ha certo la sua importanza. La corruzione non è automaticamente connessa al sistema degli appalti che si sceglie, ma è ormai un assunto che sia un sistema troppo farraginoso, con troppe norme e procedure, che uno troppo lasco e con molte deroghe, contribuiscono ad alimentarla. Con questa riforma rimettiamo gli appalti sulla giusta carreggiata di trasparenza, correttezza, legalità ed efficienza’. Lo ha detto la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie nel suo intervento nell’Aula del Senato.
‘Nel decennio 2001-2011- ha continuato Laura Puppato – il tempo medio di consegna delle opere è passato da 11 anni a 14 anni e solo l’8% dei progetti è stato realizzato, prova concreta del fatto che le forti scorciatoie, previste dalla legge obiettivo, hanno prodotto solo sfaceli. Nella riforma che stiamo approvando torna il principio della reputazione delle imprese e dei professionisti, quale fattore oggettivo e misurabile di garanzia. Tra le novità che introduce questa legge cito anche l’appalto innovativo, una misura che consente di scatenare un concorso di idee per la realizzazione di un’opera e che ha permesso alla Spagna di raggiungere il traguardo del 3% del Pil in ricerca.
I nemici del rinnovamento sono tanti – ha concluso Laura Puppato – quelli che si annidano al nostro interno sono la conservazione e la convenienza personale ed entrambe rappresentano un prezzo troppo alto che non siamo disposti a pagare’.

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