Settanta senatori del Partito Democratico hanno sottoscritto una mozione parlamentare con la quale si chiede la riattivazione dell’attività di vigilanza sulle concessioni autostradali. ‘E’ urgente che il Governo risolva questa impasse – spiega il senatore del Pd Daniele Borioli, primo firmatario della mozione presentata a Palazzo Madama – che danneggia l’erario e milioni di cittadini italiani. Di fatto l’attività di vigilanza non è più svolta dalla seconda metà del 2012 Mentre il personale trasferito al Ministero delle infrastrutture (circa 120 unità), dopo lo scioglimento dell’Ispettorato (IVCA), attivo presso ANAS spa, e la mancata istituzione dell’Agenzia indipendente, in un primo tempo prevista dai provvedimenti del Governo Monti, è a tutt’oggi privo di un adeguato inquadramento contrattuale e di precisi compiti operativi. Ne consegue l’abbandono di un’attività cruciale sotto molteplici aspetti: l’appropriato svolgimento da parte dei concessionari degli obblighi contrattuali stabiliti negli atti di concessione; la verifica circa la puntuale esecuzione dei piani di investimento autorizzati, la congruità delle tariffe applicate all’utenza.Tutto ciò appare ancora più grave alla luce del ritardo infrastrutturale che connota il nostro Paese, il quale certamente richiede, per essere superato, l’intervento di consistenti capitali privati, tanto più nella situazione di difficile reperimento di risorse pubbliche. Intervento che, tuttavia, non può non essere ricondotto a un corretto e trasparente equilibrio tra le legittime aspirazioni al profitto d’impresa e l’esigenza di impedire che esse superino la giusta e regolata remunerazione dei capitali investiti, trasformandosi in meccanismi di sovraprofitto, perseguito a danno della qualità dei servizi e del diritto alla mobilità dei cittadini. ‘La vigilanza serve a questo: a rendere proficuo ed efficace il rapporto tra pubblico e privato – conclude l’esponente pd – in un contesto che vede questo settore strategico assai lontano dall’aver raggiunto una compiuta apertura alle logiche del mercato e della concorrenza; e che registra, piuttosto, il permanere della posizione rilevante di pochi soggetti privati, talvolta collegati in partnership con capitale pubblico’.

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