La senatrice Ylenla Zambito, segretario della Commissione Affari Sociali e Lavoro a Palazzo Madama, è la protagonista dell`intervista realizzata da Mario Chiappuella, coordinatore in Toscana della Cnpr.
Quali interventi possono essere introdotti a sostegno dei giovani professionisti perché garantiscano equilibrio tra lavoro e vita personale?
E` necessario prevedere diverse misure, con politiche che rispondano alle sfide di una società in continua evoluzione. Bisogna rafforzare i diritti e promuovere la flessibilità. Durante la pandemia abbiamo sperimentato lo ‘smart working’ e l`incremento del part time, su richiesta. Bisogna investire in misure a supporto della famiglia come i servizi di welfare, l`accesso agli asili nido, il riconoscimento della figura del ‘caregiver’ che con questo governo resta al palo. Servono più risorse sulla parità di genere e sul contrasto al gender gap. Poi, c`è il tema dell`investimento nella formazione attraverso l`agevolazione fiscale per i giovani professionisti in modo da affrontare il mercato del lavoro. Bisogna, infine, pensare a politiche per il tempo libero ricordando che il benessere psico-fisico incide positivamente sulla salute e nel lavoro.
Molti giovani affermano di sentirsi poco ascoltati e mal pagati. Come aiutarli?
Il Pd attribuisce grande importanza alla questione dei salari. Abbiamo portato avanti la battaglia per il salario minimo, convinti che rappresenti un`esigenza non solo per i lavoratori, ma anche per gli imprenditori lungimiranti che desiderano investire nel `capitale umano`. Occorre creare le condizioni affinché le aziende possano aumentare gli stipendi in modo sostenibile. Abbiamo avanzato diverse proposte per garantire un ingresso dignitoso nel mondo del lavoro, chiedendo l`abolizione degli stage gratuiti. Il lavoro deve essere adeguatamente retribuito, solo così si restituisce dignità ai lavoratori.
Scuole e università sono orientate alle nuove professioni?
Prima uno studente universitario veniva assunto molto rapidamente e entro pochi giorni era in grado di svolgere le mansioni richieste, oggi non è più così. Prima di poter essere autonomi anche se assunti passano tanti mesi di formazione. Questo disallineamento non ci deve più essere. Serve una collaborazione fattiva tra aziende, il mondo accademico e le scuole superiori per vincere queste difficoltà”.