“Con l’introduzione del reddito di cittadinanza il governo provocherà il taglio di sussidi a circa 100mila lavoratori di aziende in crisi che oggi godono del Naspi”. Lo scrive in un comunicato il senatore del Pd Bruno Astorre.
“La maggioranza e il governo Conte sono ancora in tempo a fermare un disastro annunciato per incapacità e perché la forza degli annunci e degli spot vince su ogni altra logica. Dal 29 gennaio scorso il decretone non consente più ai lavoratori in Naspi da almeno 4 mesi di utilizzare lo strumento di politica attiva introdotto nel 2015. Col decretone la ricollocazione – spiega Astorre – viene limitata a soggetti poco o per niente occupabili mentre si sospende per chi perde il lavoro, soprattutto nella fascia 40-50 anni, esuberi di imprese che sono in crisi”. “La stessa Anpal, una settimana fa, ha confermato l’esclusione per i disoccupati in Naspi da almeno 4 mesi. Se passasse così il decretone, questa platea di circa 100mila lavoratori verrebbe tagliata fuori dal nuovo provvedimento del governo Conte che mette fuori dal sostegno economico – conclude Astorre – un grande numero di donne e uomini che per età e per le agevolazioni del reddito di cittadinanza sarebbero penalizzati due volte”.


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