“Con questa riforma operiamo un investimento su un settore fondamentale per lo sviluppo dell’Italia, puntiamo sull’aumento del capitale sociale del nostro Paese. E’ un ulteriore tassello nel processo di modernizzazione che stiamo imprimendo al Paese, che stiamo perseguendo appunto attraverso interventi sulle istituzioni, sulla competitività del tessuto produttivo, sulla scuola, ma anche sul nostro capitale umano”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Collina, che ha parlato nell’Aula del Senato in dichiarazione di voto per il gruppo sulla riforma del Terzo Settore.

“Quella che approviamo oggi è una riforma attesa e complessa – ha proseguito Collina – perché è finalizzata ad inquadrare, restituire omogeneità e fornire strumenti per nuove i opportunità all’impresa sociale e al volontariato, destinati a costituire sempre di più una risposta ai bisogni emergenti della società e anche un’importante occasione di lavoro per i giovani. Il terzo settore diventa una categoria giuridica, nella quale si colloca l’impresa sociale, che viene meglio definita, e si innesta la riforma del servizio civile universale. Con la legge di stabilità 2016, sono già state date a questa riforma le gambe con cui camminare: 140 milioni per il 2016, che diventano 190 nel 2017 e nel 2018, cui si aggiungono i 17 milioni di euro stanziati per il 2016 per il fondo progetti per le associazioni di volontariato, oltre alla Fondazione Italia sociale, che avrà l’obiettivo di raccogliere le donazioni che ora non è facile recuperare.  Nel complesso, si tratta di risorse che, insieme con la stabilizzazione del 5 per mille e con l’innalzamento della detraibilità delle erogazioni liberali in favore delle onlus e dei soggetti assimilati, testimoniano della grande attenzione attribuita dal governo Renzi al Terzo Settore”.

 


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