Gli infortuni sul lavoro, le condizioni disumane di lavoratori reclutati attraverso il caporalato, i molteplici disastri ambientali, la scarsa sicurezza delle scuole, sono elementi seri di criticità più volte al centro della denuncia del presidente della Repubblica Mattarella.
Più prevenzione comporta guadagno in salute, ma anche risparmio della spesa sanitaria; investimento tanto più necessario con l’invecchiamento della popolazione che deve essere aiutata a rimanere attiva e in salute il più possibile.
Dallo smart working alle conseguenze del Covid: i lavori della commissione saranno finalizzati a configurare nuovi strumenti efficaci per prevenire, per curare, per sanzionare, per responsabilizzare in un mondo che è profondamente cambiato dopo la pandemia.
L’istituzione da parte del Senato di una commissione di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, e la scelta di affidarne la presidenza ad un collega autorevole e esperto quale il senatore Gianclaudio Bressa, è una buona notizia e il Pd attraverso la nostra presenza si adopererà perché vengano innanzitutto individuate le nuove problematiche che su questo tema ha introdotto la emergenza Covid.

CONDIZIONI CRITICHE
Gli infortuni sul lavoro, le condizioni disumane di lavoratori reclutati attraverso il caporalato, i molteplici disastri ambientali, l’inquinamento atmosferico, delle nostre terre e mari, la scarsa sicurezza delle scuole, sono elementi seri di criticità più volte al centro della  denuncia del presidente della Repubblica Mattarella, del mondo politico e sindacale e associativo più avveduto, degli organi deputati dello stato, e non c’è dubbio sulla necessità di ribadire e pretendere di investire di più nella prevenzione per garantire sicurezza e salute di cittadini e lavoratori e per preservare il nostro ricchissimo patrimonio naturale e artistico. Più prevenzione comporta guadagno in salute, ma anche risparmio della spesa sanitaria; investimento tanto più necessario con l’invecchiamento della popolazione che deve essere aiutata a rimanere attiva e in salute il più possibile.

IL COVID
Al contempo occorrerà far luce con criteri scientifici su tutto ciò che il Covid ha prodotto sia a carico di operatori, lavoratrici e lavoratori, medici e paramedici, che hanno contratto la infezione sui luoghi di cura, non solo danni immediati ma anche quelli a medio o lungo termine, sia sui danni-conseguenze che le nuove modalità di vita e di lavoro imposte dalle restrizioni necessarie per contenere la pandemia – come lo smart working, l’uso quasi totalizzante dei computer – hanno indotto.
E si dovrà tener conto ed attualizzare le indicazioni della Commissione Europea (gennaio 2017) per un lavoro più sicuro e sano per tutti, che raccomandano agli Stati Membri: l’incremento della lotta contro i tumori professionali, l’assistenza alle aziende ,in particolare le microimprese e le Pmi affinchè si conformino alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, verificare la propria legislazione in materia in modo da cancellare le parti obsolete e migliorare gli sforzi per ampliare ed applicare le norme ritenute efficaci.

UNA SFIDA
Queste sono solo alcune delle questioni che andremo ad esaminare ci auguriamo con un’opera di genuina collaborazione e una capacità di ascolto dei principali attori del settore, pubblico e privato.
Sarà una sfida importante ed impegnativa finalizzata a configurare nuovi strumenti efficaci per prevenire, per curare, per sanzionare, per responsabilizzare in un mondo che è profondamente cambiato dopo la pandemia.


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