Situazione allarmante: probabile anomalia nel sistema di rilevazione dei siti
“C’è ancora una quantità enorme di amianto presente nel nostro Paese. È di oggi la notizia della morte di un ex dipendente dell’Azienda dei trasporti pubblici di Torino dovuta, secondo i primi accertamenti, a una malattia provocata dall’amianto. Impedire che questo flagello faccia altre vittime deve essere una priorità che coinvolge in primis il Parlamento, anche perché le operazioni di bonifica dureranno molto tempo”. Lo ha affermato la senatrice Pd Camilla Fabbri, presidente della Commissione d’Inchiesta degli Infortuni sul Lavoro, nel corso della lettura in aula della relazione sulle Morti Bianche.
“Sebbene il Piano nazionale della prevenzione – ha proseguito Fabbri – dia indicazioni circa l’opportunità di elevare dal 15 al 20 per cento la quota di cantieri soggetti ad ispezioni esso non è stato ancora attuato. A tale proposito, si pone un altro problema, quello della mappatura dei siti. il numero che circola di 34.000 siti è di sicuro approssimato per difetto. Il 50 per cento dei siti da bonificare sembra presente nelle Marche ed in Abruzzo e questo – è l’allarme della presidente della Commissione – è ovviamente un dato che induce a ritenere che vi sia un’anomalia nel sistema di rilevazione. Una mappatura attendibile – ha avvertito ancora la senatrice – è certamente il presupposto per qualunque operazione di bonifica”.
Naturalmente il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro non si esaurisce affrontando la questione dell’amianto, ha sottolineato la senatrice Fabbri, che ha concluso: “La diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali sarà elemento fondamentale di conciliazione tra giustizia e sviluppo economico”.

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