“Oggi approviamo la prima legge nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, il riordino delle prestazioni assistenziali e il rafforzamento del coordinamento degli interventi sui servizi sociali, voluta fortemente dal governo Renzi. L’Esecutivo Gentiloni sta già lavorando ai decreti attuativi, perché il reddito di inclusione possa presto diventare una realtà, nel modo concreto che ci contraddistingue”. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretaria della Commissione Lavoro.
“Secondo l’Istat – prosegue Favero – dall’inizio della crisi nel 2007 le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 155 per cento, passando da 1,8 milioni, ai 4,6 milioni. E’ chiaro che questi dati meritano una riflessione. Intanto, con la misura del reddito di inclusione si prevede di coprire, entro la fine dell’anno, circa 400 mila famiglie, attraverso lo stanziamento di 1,6 miliardi per il 2017, che diventeranno 1,8 miliardi negli anni successivi. L’obiettivo è estendere il sostegno a tutte le persone in povertà assoluta, in modo progressivo”.
“In questo senso – spiega Favero – il Governo ha accolto alcuni miei ordini del giorno che prevedono misure contro la cosiddetta trappola della povertà, con un’erogazione di una quota del beneficio per un periodo di tempo iniziale, qualora i beneficiari accedano al mercato del lavoro, ma non possano permettersi di condurre una vita libera e dignitosa. Tra le altre misure, vi sono quelle in sostegno di famiglie, con figli conviventi a carico fino a 25 anni di età e in favore di disabili e non autosufficienti, a rischio povertà. Un altro ordine del giorno invita a valutare i costi dell’abitare nell’ammontare del beneficio economico riconosciuto dal provvedimento. Infine è previsto il potenziamento dell’offerta dei servizi sociali con risorse adeguate e l’aumento del numero degli operatori, per i quali è opportuna la realizzazione di attività formative e la garanzia dell’accesso ai dati del sistema informativo dei servizi sociali”, conclude Favero.


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