‘Incentivare l’occupazione femminile nel mezzogiorno del paese, concedendo sgravi fiscali alle aziende che assumono donne a parità di tutte le condizioni rispetto a un uomo; non posso che esprimere la mia totale condivisione verso l’adozione di questa misura, proposta dal viceministro Morando’.
Lo dichiara la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, e aggiunge:
‘Se il tassodi partecipazione femminile al mercato del lavoro fosse portato allo stesso livello di quella degli uomini, il PIL guadagnerebbe il 15% in Italia. Nel 2013 il valore dell’indicatore di occupazione in Italia (59,8%) è di 15,2 punti percentuali inferiore al traguardo fissato dall’Europa e presenta uno squilibrio di genere molto forte: 19,9% (69,8% di uomini occupati e appena il 49,9% per le donne). Nel mezzogiorno la situazione è ancora più grave: in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia la quota delle donne occupate tra i 20 e i 64 anni è inferiore alla metà di quella della provincia autonoma di Bolzano. I paesi che privano le donne di opportunità rinunciano alla crescita, allo sviluppo, all’innovazione e cambiamento, al benessere per tutti. Dice bene ancora Morando quando rileva che le donne hanno potenzialità di contributo alla crescita più elevate degli uomini, perché si impegnano di più nello studiare, nell’organizzare le cose della società. Secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea sui laureati italiani – prosegue la vicepresidente del Senato – a finire gli studi in corso è infatti il 45% delle donne contro il 40% degli uomini, e il voto medio di laurea è di 103,3 per le studentesse e 101 per gli studenti. Oggi i paesi a più alto tasso di occupazione femminile sono anche quelli con più alti tassi di fecondità. E dove le donne, come in Italia, hanno maggiori difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro, troviamo più bassa fecondità. Ben venga dunque uno strumento che punta in primo luogo a riequilibrare l’accesso dei due generi al lavoro’.
‘Misure concrete – conclude Valeria Fedeli – come appunto incentivi per il lavoro femminile, ma anche detrazioni per le spese dei servizi di cura (dall’infanzia alla vecchiaia), il sostegno alla maternità e il contrasto alle dimissioni in bianco sono strumenti necessari e non più rinviabili. Partiamo da qui, tutto il paese ne trarrà vantaggio, non solo le donne’.

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