‘Lavoro priorità decisiva per far uscire Paese da crisi’
‘In questi tempi difficili la notizia della ritrovata unità dei sindacati è certamente da sottolineare più e più volte. La riunione dei direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil, in vista del confronto con le imprese e con il nuovo governo può, direi deve, rappresentare l’apertura di una stagione nuova, di maggiore condivisione e collaborazione. Una fase, quindi, nuova e in controtendenza rispetto agli ultimi anni, dove le divisioni prodotte dall’iniziativa
dei governi della destra hanno diviso i sindacati confederali. Divisioni tra le sigle confederali che sono quindi divenute, se si guarda al dibattito pubblico, all’ordine del giorno, come fossero ‘naturali’. Se guardiamo invece all’esperienza e alla tradizione del sindacato confederale italiano, notiamo come l’atteggiamento unitario sia sempre stato un fattore di forza’. Lo dice Valeria Fedeli (Pd), vicepresidente del Senato.
‘La scelta di Cgil, Cisl e Uil di riprendere un dialogo concreto – prosegue Fedeli – è quindi un’ importante novità, che ritrova il filo di una storia radicata e capace di portare i maggiori successi al mondo del lavoro. Il lavoro è una priorità decisiva per far uscire il Paese dalla crisi e dallo stato depressivo, ed è evidentemente una delle priorità centrali dell’azione del governo Letta. La situazione è dura, la vita di molte persone e molte famiglie è condotta in bilico, con difficoltà che si sommano e rischiano di far perdere tutto da un momento all’altro. Le risposte che il governo e il Parlamento, in dialogo con le parti sociali, devono fornire devono essere rapide e incisive, per restituire respiro, coraggio e speranza.
L’unità dei sindacati e le proposte di merito contenute nel documento unitario possono rappresentare davvero un fattore decisivo per dare al governo un interlocutore forte, pragmatico, orientato al risultato. Particolare importanza, anch’essa da salutare molto positivamente, è l’intesa sulla rappresentanza che completa ed integra l’accordo fra i sindacati e Confindustria del 28 giugno 2011. Accordo che il Parlamento potrebbe recepire in un provvedimento di legge, rendendolo così esigibile in ogni settore ed azienda’.

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