“Con questo provvedimento cosiddetto “ponte” che accompagna il Paese verso l’entrata in vigore dal gennaio prossimo della riforma dell’assegno unico e universale stiamo riconoscendo che la crescita delle figlie e dei figli non è un fatto privato delle famiglie ma di tutta la società. Abbiamo l’obiettivo di superare i limiti e i paradossi del welfare italiano. Includiamo ogni tipologia di famiglia, mettiamo al centro i bambini, le figlie e i figli” lo ha detto la senatrice Pd Valeria Fedeli intervenendo in Aula sul ddl 2267 di conversione del dl n.79.
“Ora servono risorse adeguate per compiere questa riforma che va inclusa in un quadro più generale in cui va tenuto al centro il superamento dei diversi divari di genere e l’aumento dell’occupazione femminile attraverso parità di opportunità, parità di salario e condivisione delle responsabilità di cura. Anche ieri, al G20, il premier Draghi ha ribadito il ritardo dell’Italia rispetto agli investimenti, sia pubblici che privati, per raggiungere concretamente la parità. Ecco perché, rispetto a questo decreto e nello specifico a quanto previsto per il secondo percettore di reddito, generalmente la donna, considero necessario riservare una particolare attenzione a che non risulti disincentivato il lavoro femminile che è fondamentale per la crescita dei figli e di tutto il Paese”.


Ne Parlano