“I “voucher”, introdotti nel 2003 con l’intento di favorire l’emersione del lavoro nero e consentire il pagamento per lavori occasionali e discontinui, come il giardinaggio, l’assistenza domestica, le ripetizioni private, stanno fallendo clamorosamente l’obiettivo. Non solo non contrastano il lavoro nero, ma lo proteggono e lo alimentano, nascondendo, di fatto, dietro un singolo buono-lavoro, intere giornate di impiego non regolamentate”. Lo dice la senatrice del Pd Patrizia Manssero, componente della Commissione Lavoro.
“Secondo i rilievi della Uil – prosegue Manassero – i voucher producono 70 milioni di euro di elusione fiscale ogni anno. I buoni lavoro sono spesso l’unico mezzo di sostentamento di lavoratori svantaggiati che non hanno diritti, non maturano TFR, ferie, indennità di malattia e di maternità, né gli assegni familiari. In compenso si offre a datori di lavoro senza scrupoli lo strumento per truffare anche l’Inail sugli incidenti. Su questa situazione ho presentato ieri un’interrogazione, sottoscritta da 23 senatori PD, per chiedere al Governo di riconsiderare con urgenza questo strumento, restringendo gli ambiti di applicazione e le tipologie di lavoratori ed applicando un sistema di controllo mirato ed efficace per contrastare lo sfruttamento e garantire la libera concorrenza. Il ministro Poletti ha finalmente ammesso che i voucher hanno avuto un ‘boom un po’ sospetto’. Ora è necessario intervenire, altrimenti – conclude Manassero – anche le misure di contrasto alla povertà resteranno un’ipocrisia”.


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