Le condizioni per farcela ci sono: in commissione c`è un consenso ampio e interesse anche da parte delle opposizioni, non c`è nessun motivo che ci impedisca di andare in Aula in Senato nel giro di poche settimane. La legislatura ha ancora strada da fare e il ddl Lepri può diventare legge prima che si vada alle urne». Claudio Moscardelli, Pd, relatore del provvedimento che istituirebbe
l`assegno universale per i figli a carico, è ottimista: «Da un punto di vista politico, hanno un peso le parole pubbliche di Nannicini e Renzi al Lingotto a sostegno del nostro lavoro. Bisogna provarci…».
Senatore, non potrebbe accadere il contrario di quanto lei spera? Renzi potrebbe aver fatta propria l`idea dell`assegno universale perché consapevole che in questa legislatura non ci sono i tempi per concludere l`iter…
Invece io credo che se il Parlamento riuscisse a concludere l`esame offrirebbe a Renzi un`ottima arma per la campagna elettorale. Questo governo è in continuità con il suo ed è sostenuto dal Pd di cui lui vuole tornare segretario. Potrebbe anche verificarsi la circostanza per cui sia il prossimo governo a varare i decreti attuativi.
Intanto dovete trattare con l`esecutivo in carica sul nodo coperture. L`assegno universale costa circa 23 miliardi e una cifra intorno ai 17 proviene dall`eliminazione di detrazioni, assegni e bonus. Si trovano gli altri soldi?
Con il governo c`è un confronto costruttivo in atto. Mi pare che da parte dell`esecutivo ci sia una predisposizione positiva verso questo tipo di riforma. Bisogna vedere anche cosa contiene il nuovo Def, come sarà strutturata la prossima legge di stabilità, ma sono ottimista.
Anche dal punto di vista tecnico, non è proprio una passeggiata sradicare il sistema attuale di assegni e detrazioni e crearne uno nuovo che non sia peggiorativo per i redditi medio-bassi…
Non è facile, per questo si è scelta la formula della legge-delega che dà tempo al governo di lavorare sugli aspetti tecnici. Tuttavia è una semplificazione utile e necessaria. L`assegno universale raggiunge tutti, anche gli incipienti, a prescindere dal reddito. E dice una cosa semplice: se hai figli ti sostengo lungo il periodo della loro crescita. Le migliori pratiche europee agiscono sul versante dei servizi e su quello del supporto economico continuativo. Noi arriviamo fino ai 26 anni. E su questo modello si potranno sempre aggiungere risorse.
Se il Senato fa in fretta, la Camera può approvare in seconda lettura senza cambiamenti?
Non interferisco nel lavoro dei deputati. Resta il succo: da qui a febbraio 2018 ce la possiamo fare. Intanto superiamo in fretta lo scoglio degli emendamenti in commissione Finanze e poi andiamo presto in Aula…


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