Il Senato, premesso che:

Meridiana è una compagnia aerea italiana a capitale interamente privato con sede ad Olbia. La compagnia fu fondata con il nome Alisarda nel 1963 da Karim Aga Khan, con l’intento di promuovere il turismo in Sardegna;
 la compagnia aerea Meridiana, con il passare degli anni, è divenuta un importante vettore di linea con un network nazionale ed europeo articolato, per lo più rivolto a collegare i principali aeroporti italiani con le 2 isole maggiori Sardegna e Sicilia;
alla fine di febbraio 2010, a seguito della fusione di Meridiana con Eurofly, compagnia specializzata nel servizio charter verso destinazioni vacanza di lungo raggio, è nata Meridiana Fly, il secondo vettore di trasporto aereo in Italia; nell’ottobre 2011 Meridiana Fly ha acquisito totalmente la proprietà di Air Italy, vettore italiano a vocazione charter potenziando ulteriormente l’offerta di voli e rafforzando la propria posizione nel mercato del trasporto aereo nazionale;
nel gennaio 2013 AKFED, (Fondo Aga Khan per lo sviluppo) azionista di Meridiana, ha nominato l’ingegner Roberto Scaramella nuovo amministratore delegato della Compagnia e a partire da marzo 2013, a seguito di un’operazione di rebranding, la compagnia aerea ha di nuovo assunto la denominazione di Meridiana SpA;
rilevato che: Meridiana SpA è attualmente il secondo vettore di trasporto aereo italiano, con una flotta complessiva di 27 aeromobili composta da 10 McDonnell Douglas MD82, 5 Airbus A320, 3 Boeing 737-700, 2 Boeing 737-300, 1 Boeing 767-200, 2 Boeing 767-300, 4 Boeing 737-800;
gli aeroporti di Olbia – Costa Smeralda, Cagliari, Napoli, Verona, Milano e Roma sono gli scali di riferimento sul territorio nazionale da cui partono voli di linea di corto, medio o lungo raggio, da cui è possibile raggiungere i principali aeroporti italiani e del Mediterraneo, oltre a importanti scali internazionali quali il Brasile, le Maldive, le Mauritius, il Kenya, Zanzibar, Santo Domingo; secondo gli ultimi dati, la compagnia aerea trasporta annualmente oltre 4 milioni di passeggeri in Italia e all’estero, di cui 1,5 milioni da e per la Sardegna;
nel 2013 il numero medio dei dipendenti del gruppo Meridiana era pari a 1.694 addetti di cui 1.011 personale di terra e 683 personale di volo, con una riduzione complessiva di 403 unità rispetto al 2012 mediante utilizzo della procedura CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria);
constatato che: la relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2013 ha evidenziato la situazione di crisi in cui versa Meridiana, in parte determinata dall’andamento negativo del mercato e del settore del trasporto aereo, dalla crescita dei costi del carburante e dalla perdita di una consistente quota di mercato dovuta alla crisi in Egitto;
il bilancio consolidato 2013 ha registrato una consistente caduta dei ricavi che sono passati da 668,8 milioni di euro del 2012 a 529,4 milioni di euro nel 2013, con una tendenza in perdita che sembra confermarsi anche nel 2014;
l’EBITDA presenta un saldo negativo di 46,7 milioni di euro, mentre il risultato operativo consolidato, l’EBIT, è positivo per 11,5 milioni di euro in raffronto a un saldo negativo di 138 milioni di euro; la perdita netta del gruppo è pari a 6,3 milioni di euro contro una perdita netta di 161,4 milioni di euro nel 2012 pro forma. Per quanto riguarda la sola compagnia aerea Meridiana si registra una perdita netta di 155 milioni di euro contro una perdita netta di 87,6 milioni di euro nel bilancio separato 2012;
al 31 dicembre 2013, il gruppo Meridiana presenta una situazione di deficit patrimoniale pari a 200 milioni di euro contro un deficit di 233,3 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Alla medesima data del 31 dicembre 2013 anche la capogruppo Meridiana SpA presenta una situazione di deficit patrimoniale pari a 148,8 milioni di euro rispetto ad un patrimonio netto negativo pari a 35,2 milioni di euro al 31 dicembre 2012;
la posizione finanziaria netta consolidata a fine esercizio è negativa per 339,9 milioni di euro rispetto all’indebitamento finanziario netto di 162,1 milioni di euro del bilancio consolidato 2012. L’incremento è in larga misura derivante da nuovi finanziamenti del socio AKFED. Al 31 dicembre 2013 i debiti finanziari verso AKFED sono pari a 245,4 milioni di euro;
la crisi aziendale emerge chiaramente dalle cifre di bilancio, che denunciano gravi errori di gestione e che sono state determinate da un avvicendarsi ben 6 amministratori delegati nel corso degli ultimi 10 anni;
osservato che:
nel 2013 il numero medio dei dipendenti del gruppo Meridiana era pari a 1.694 addetti di cui 1.011 personale di terra e 683 personale di volo, con una riduzione complessiva di 403 unità rispetto al 2012 mediante utilizzo della procedura CIGS;
nel corso del 2014 la situazione di crisi di Meridiana SpA si è ulteriormente aggravata, spingendo i vertici della società ad annunciare, lo scorso 15 settembre, un piano di ristrutturazione che prevede la messa in mobilità di 1.634 dipendenti, «in esubero strutturale», di cui 1.478 dipendenti del settore del trasporto aereo (262 piloti, 896 assistenti di volo e 320 dipendenti personale di terra) e 156 dipendenti di Meridiana maintenance, che cura i servizi di manutenzione; nel contempo, è stata avviata la sostituzione della flotta che prevede l’acquisto di 20 aerei Boeing entro la fine del 2015;
di fatto i numeri del piano di ristrutturazione prefigurano un sostanziale ridimensionamento della seconda compagnia di trasporto aereo nazionale, il cui futuro si prospetta del tutto incerto e senza obiettivi industriali credibili;
il 17 ottobre 2014 è stato convocato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il tavolo sugli oltre 1.600 esuberi della compagnia aerea Meridiana, con la partecipazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dei rappresentanti delle Regioni Lombardia, Veneto e Sardegna, dei vertici dell’azienda e di 9 associazioni sindacali;
a seguito di tale incontro si sono succeduti vari incontri fra la società e i sindacati che, tuttavia, non sembrano indirizzarsi verso una soluzione condivisa della vicenda;
 il presidente di Meridiana, Marco Rigotti, ha recentemente confermato che la società intende rispettare i termini di negoziato con i sindacati previsti dalla normativa: i primi 45 giorni di negoziato termineranno il 10 dicembre 2014, ovvero venti giorni prima del 31 dicembre, data ultima per utilizzare il massimo degli ammortizzatori sociali: 4 anni per gli under 40, 5 anni per chi ha tra i 40 e i 50 anni, 6 anni per gli over 50;
i sindacati hanno recentemente proposto una procedura separata per i lavoratori pensionabili e per i volontari e un’altra per tutto il resto del personale, allo scopo di prolungare la trattativa per altri 6 mesi in modo da trovare un’intesa sull’estensione di altri 2 anni della cassa integrazione, che scadrà nel giugno del 2015. Ma l’azienda non ha accettato confermando che la procedura resterà unica; tenuto conto che:
la crisi di Meridiana, unitamente alla situazione di Alitalia e alla crisi delle compagnie che garantivano i collegamenti via mare, rischia di avere ripercussioni particolarmente gravi per la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini da e verso la Sardegna, che attualmente si trova, di fatto, priva di alternative modali da e per il continente;
sulla base del piano di ristrutturazione proposto da Meridiana si annunciano gravissime conseguenze per l’occupazione e per l’indotto, con ripercussioni accentuate nella Regione Sardegna, e come è stato più volte sottolineato dai sindacati, «si tratta della crisi aziendale più grave dell’intera storia dell’isola»; dei 1.650 lavoratori in mobilità più di 850 sono sardi;
una conclusione in questo senso della vertenza in corso rappresenterebbe un grave danno occupazionale per una regione come la Sardegna, già fortemente colpita dalla crisi economica, dalla deindustrializzazione e da tassi di disoccupazione elevatissimi, e rivelerebbe una linea di ristrutturazione dell’azienda priva di responsabilità nei confronti del territorio ove ha sede ed esclusivamente incentrata sulla riduzione dei costi del personale;
tutto ciò nonostante le ingenti risorse della regione Sardegna impegnate nel trasporto aereo a beneficio del vettore che ha da tempo spostato i voli da e per l’isola sulla controllata (al 100 per cento) Air Italy, con base a Malpensa e marchio Meridiana; la procedura di mobilità annunciata dal gruppo esclude dai licenziamenti il personale con sede in Lombardia di Air Italy,
 impegna il Governo:
1) a monitorare lo stato delle trattative in corso fra Meridiana e i sindacati e ad adottare ogni iniziativa volta a favorire una conclusione positiva della vertenza;
2) a verificare con Meridiana SpA la fattibilità del piano di ristrutturazione e di riorganizzazione predisposto e se questo sia effettivamente in grado di garantire la continuità operativa della compagnia di trasporto aereo nel breve e nel medio lungo periodo;
3) a verificare ogni possibile iniziativa volta ad evitare il ricorso massiccio alla CIGS per il personale della compagnia di trasporto aereo Meridiana nelle dimensioni prospettate dal piano di ristrutturazione e riorganizzazione, che oltre a rappresentare un significativo ridimensionamento degli attuali livelli occupazionali, in particolare nella regione Sardegna, costituisce anche una perdita di lavoratori altamente specializzati;
4) a valutare la possibilità che la compagnia di trasporto aereo Meridiana diventi parte del progetto Alitalia-Etihad e ad avviare contatti con le parti per verificare la fattibilità dell’operazione;
5) ad assumere tutte le iniziative necessarie finalizzate ad incrementare i servizi di collegamento da e per la Sardegna in regime la continuità territoriale, garantendo una effettiva e concreta mobilità tra la Sardegna e il continente, concordando in sede comunitaria eventuali misure straordinarie di sostegno per i vettori che intendano impegnarsi ad assicurare la libera circolazione delle merci e delle persone tra la Sardegna, l’Italia e il resto dell’Unione europea.

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