‘Per affrontare il tema prioritario della mancanza di lavoro nel nostro Paese è necessario creare nuova e vera occupazione e, nel contempo, mettere in campo politiche attive per evitare che la flessibilità si traduca in precarietà. A questo deve servire il Jobs Act e a dare certezza di diritto alle imprese e ai lavoratori’. Lo ha detto Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro del Senato, nel corso del suo intervento al convegno sul Jobs Act, organizzato dal gruppo Pd al Senato, alla presenza del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. ‘In Italia – ha proseguito Annamaria Parente – si spende in politiche del lavoro molto poco rispetto all’Europa: un decimo della Francia e quasi un quindicesimo della Germania. Ma si programma e si spende male: è noto che gran parte delle Regioni utilizza meno di due terzi delle risorse del Fondo Sociale Europeo. Al 31 dicembre 2013, e cioè a 7 anni dall’entrata in vigore del Fondo, in media le Regioni avevano speso il 61% dei Fondi: la Campania il 50,6%, la Calabria e la Puglia il 54%, la Lombardia il 60%. Non a caso la disoccupazione di lunga durata è cresciuta dal 44% del 1995 al 53% del 2012, mentre è rimasta al 6,5% la percentuale di occupati adulti tra i 24 e i 64 anni che partecipa a programmi e corsi di formazione continua. Si deve dunque intervenire per eliminare sprechi ed inefficienze e mettere in capo politiche attive in grado di rafforzare le competenze, di fare orientamento e qualificazione del lavoro: serve un’Agenzia nazionale alla quale i lavoratori che perdono il posto possano rivolgersi per trovarne un altro e per fare formazione, serve – ha concluso Parente – sostegno al reddito nei periodi di non lavoro’.

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