‘Con il varo dei decreti attuativi sul contratto a tutele crescenti e sulla semplificazione dei contratti, la lotta alla precarietà che affligge i giovani italiani diventa una realtà. A chi scopre oggi la precarietà dico: non l’abbiamo inventata noi, fa parte della vita delle ragazze e dei ragazzi, basta guardarsi intorno. Come Pd, con il governo Renzi, ci siamo assunti la responsabilità di intervenire davvero per combatterla, con il Jobs Act’. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro.
‘Togliere di mezzo – prosegue Annamaria Parente – le tipologie di contratto più precarie come il co.co.co. e il co.co.pro nei casi in cui nascondono rapporti di lavoro subordinati a tutti gli effetti è un enorme passo avanti, come lo è incentivare per 3 anni le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e garantire anche ai parasubordinati la maternità e un assegno in caso di licenziamento. Stiamo cercando di ridare speranza alle giovani generazioni e con la ripresa e queste nuove condizioni dovremmo centrare l’obiettivo di posti di lavoro in più. Dispiace che il governo non abbia recepito il parere della commissione Lavoro del Senato, che sul punto dei licenziamenti collettivi proponeva la reintegra in caso di violazione dei criteri di scelta previsti dai contratti collettivi. Ora andiamo avanti – conclude Parente – 4 decreti attuativi in due mesi è già un record, adesso dobbiamo attuare le politiche attive e l’Agenzia per l’impiego’.

Roma, 20 febbraio 2015


Ne Parlano