“Di Maio muove false accuse al Pd sul suo “dl disoccupazione” per oscurare altre questioni come la pantomima in atto su Ilva o quanto ha detto su Savona indagato. Soffermiamoci su questa seconda vicenda mettendo in fila tre fatti.
Il primo giugno nasce il governo Conte e Di Maio lo esalta come ‘il primo governo senza indagati dal 1994’. Venerdì scorso 20 luglio esce la notizia che il ministro Savona è indagato. Poco dopo Di Maio lo difende affermando: ‘lo sapevamo, ma lo abbiamo ugualmente nominato ministro’.
Per Di Maio ho due domande, perché un vice premier non può permettersi né di dire bugie nello svolgimento del suo ruolo istituzionale, né di venir meno al dovere della trasparenza: 1. Se prima che fosse nominato ministro sapeva che Savona era inquisito, come mai ha deciso di mentire alla pubblica opinione sulle caratteristiche del neonato governo? 2. Da chi ha saputo che Savona era indagato? Forza ministro, rispondere dovrebbe essere facile”.
A scriverlo su facebook è il senatore Dario Parrini, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.


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