‘Voglio porre una semplice domanda ai colleghi del PD che non hanno votato il Jobs Act alla Camera. Avrebbero fatto la stessa scelta unendosi alla messa in scena propagandistica di Lega, Forza Italia e 5 Stelle anche se fossero stati al Senato e se i loro voti fossero stati decisivi per la tenuta del Governo? O dobbiamo immaginare che la loro scelta sia preludio al ritiro della fiducia nei confronti dell’Esecutivo di Matteo Renzi e un
passaggio all’opposizione?’. Lo dice il senatore Francesco Russo, membro della presidenza del gruppo PD.
‘Dico loro – prosegue Russo – che è facile, infatti, distinguersi in una comoda e ‘irresponsabile’ opposizione ‘senza se e senza ma’ lasciando a persone certamente attente agli interessi dei lavoratori come Cesare Damiano l’onere di una mediazione che ha permesso di realizzare un provvedimento che in larga parte ricalca le linee guida condivise dai progressisti europei. Voglio ricordare che molti di loro hanno votato nella scorsa legislatura la riforma della ministra Fornero. Qualora, però, pensino di essere incompatibili con le politiche della maggioranza sfiducino il Governo e si assumano davanti agli italiani la responsabilità di una crisi istituzionale. Se, come credo, non sarà così si assumano la loro parte di fatica e collaborino a dare all’Italia le riforme migliori possibili. Troppo facile, infatti, salire sul carro dei vincitori quando fa comodo e scendere al momento opportuno per inseguire facili protagonismi. Sicuramente la strada migliore per ottenere un po’ di visibilità. Di certo – conclude il senatore democratico – non la migliore per il futuro del Paese’.

Ne Parlano