Sottoscritta dalla senatrice Pd lettera indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia
Maria Spilabotte ha sottoscritto la lettera promossa dalla deputata Laura Garavini e condivisa da quasi cento tra deputati e senatori, sulla questione dei tagli ai patronati. La lettera è inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e, per conoscenza, ai Viceministri Luigi Casero ed Enrico Morando e ai Sottosegretari Pier Paolo Baretta ed Enrico Zanetti. Spiega la Senatrice Maria Spilabotte: ‘Ho ritenuto doveroso sottoscrivere la lettera che espone in maniera evidente le forti preoccupazioni per i tagli ipotizzati ai Patronati previsti nella Legge di stabilità. I Patronati sono un fiore all’occhiello del sistema sociale italiano. L’Europa ce li invidia. Si tratta di un’istituzione moderna, da salvare, perchè coadiuvano l’amministrazione pubblica disbrigando tantissime pratiche amministrative, offrendo un servizio gratuito ai cittadini su questioni complesse della vita quotidiana come i temi previdenziali (pensioni da lavoro, inabilità, invalidità, reversibilità, previdenza complementare), i sussidi di disoccupazione, la cassa integrazione e mobilità, i permessi ed i congedi a tutela della maternità e paternità e per l’assistenza ai disabili, l’immigrazione (concessione di permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari), malattie professionali e infortuni (denuncia per risarcimento danni), assegni sociali. Insomma sono un punto di riferimento fondamentale per una variegata serie di cittadini. I tagli previsti nella legge di stabilità, dell’ammontare di circa 150 milioni di euro, comprometterebbero l’offerta di numerosi servizi che sono di grande utilità per milioni di cittadini, in Italia ed all’estero. Ecco perché crediamo sia giusto evitare questi tagli e che anzi debba essere ripristinato l’ammontare del fondo previsto nel bilancio 2014 al fine di evitare il ridimensionamento dei servizi che sono particolarmente utili per i cittadini, altrimenti costretti a ricorrere a ben più costosi consulenti”.

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