“Dopo la legge sulle unioni civili, alcuni giudici e alcuni colleghi ritengono che sia ancora possibile riconoscere la stepchild adoption, quando ‘vi sia la constatata impossibilità di affidamento preadottivo’. In realtà, quest’ultimo caso particolare è stato previsto dal legislatore per situazioni difficili (es. adolescenti problematici), per i quali può essere raro o difficile trovare coppie sposate disponibili all’affidamento preadottivo e poi all’adozione. Ed è in tal senso che si è sempre finora applicata tale eccezione, rispetto alla norma per cui sono solo le coppie sposate da almeno tre anni a poter adottare.
Si aggiunga che l’affidamento preadottivo presuppone che il Tribunale abbia disposto lo stato di adottabilità, possibile solo a seguito di una condizione di abbandono. Il che non si riscontra nel caso di richiesta di adozione del figlio dell’altro partner.
Dunque, con l’attuale legge sulle adozioni, che non è stata modificata dalla legge sulle unioni civili, si può legittimamente dare in adozione ad un single, ad una coppia di fatto eterosessuale, ad un’unione civile omosessuale, ma nei soli casi particolari in cui il minore sia orfano di padre e di madre, oppure disabile, oppure sia difficile trovare coppie sposate e idonee.
Altre interpretazioni sono forzate o quanto meno controverse. Credo che una grande parte degli stessi giudici minorili condivida tale conclusione. Si può certo voler modificare la legge sulle adozioni, ma oggi essa dice altro. Con buona pace di chi pretende di piegarla” Lo dice il senatore Stefano Lepri, vicepresidente del gruppo del Pd al Senato.