Un errore di metodo e nel merito. Per Stefano ti Lepri, vicecapruppo al Senato del Pd, la repentina svolta in commissione Giustizia che introduce il matrimonio immediato, senza passare per la separazione, andava discussa nel gruppo.
 Quando avete saputo di questa novità?
L`abbiamo saputo martedì e con diversi colleghi, e in particolare Emma Fattorini e Gianpiero Dalla Zuanna abbiamo preparato un documento in cui si esprimono perplessità, trovando facilmente l`adesione di una trentina di colleghi. È come se in commissione Lavoro decidessimo di abolire l`articolo 18 senza confrontarci nel gruppo. Chiediamo quindi che su un tema così importante si discuta, come accaduto su tanti temi, come sta accadendo sulle unioni civili, discussione fra l`altro, ancora in corso, che si sta rivelando molto proficua.
La scelta crea anche un vulnus nella maggioranza col Ncd.
Sempre restando sul piano del metodo, ricordo che Renzi ha detto con chiarezza che va prima esperito ogni tentativo per trovare un accordo nella maggioranza, prima di praticare maggioranze alternative.
Nel merito invece quali sono le perplessità?
 Nel merito, anche se siamo favorevoli a un accorciamento dei tempi, riteniamo che, se si considera la famiglia un bene pubblico da tutelare, un periodo di decantazione e riflessione vada sempre previsto.
Un ulteriore approfondimento è ancora possibile? Deve essere possibile, prima nel partito e poi nell`ambito della maggioranza. Fra l`altro con la mole di provvedimenti urgenti che sono all`esame è impensabile che il testo arrivi in aula prima di gennaio, dunque non c`era alcuna fretta.
C`è chi affaccia anche il rischio di favorire matrimoni di interesse.
Questo è un altro tema da prendere in seria considerazione visto che questi casi già esistono e stanno crescendo molto. Allo stesso modo, se si aprirà una discussione seria, sarebbe ragionevole anche prevedere tempi più lunghi nel caso di presenza di figli, rispetto a quanto previsto nel testo approvato dalla Camera.

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