“La questione del reddito di cittadinanza è questione rilevantissima e molto presente nel dibattito dei ballottaggi, soprattutto in realtà come quella di Torino. Ma il tema è molto serio e non può essere trattato con superficialità e demagogia, come stanno facendo i candidati del movimento 5 stelle. La verità è che il loro reddito di cittadinanza è costosissimo, non ha vere coperture finanziarie e, soprattutto, è diseducativo.
Una famiglia con quattro persone, di cui due under 14, avrebbe diritto a 1.638 euro al mese. Con papà, mamma e due adolescenti over 14, si avrebbe diritto a 1.950 euro. I nuclei numerosi potrebbero arrivare ad ottenere 3.000 euro mese. Più un eventuale 5% nel caso si accetti (ma sì, dai) di incassarlo su una carta prepagata nominativa. Più eventuali altri discrezionali aiuti per l’affitto, la mensa, i ticket, ecc.
Sia chiaro: io con il Pd, siamo i primi a batterci per il contrasto alla povertà e a dire che occorre una misura universalistica sul piano nazionale. Il Governo ha una sua proposta, in discussione alla Camera, e altre sono o saranno in campo. In Legge di stabilità abbiamo messo un miliardo in più per la lotta alla povertà: è ancora poco ma è anche un bel passo avanti.
Ma qui il problema è un altro: gli aiuti per tutti ci vogliono, ma senza esagerare negli importi. Fin dalla fine dell’Ottocento gli studiosi parlano di “trappola della povertà”: se i sussidi sono eccessivi, o simili agli stipendi dei lavoratori, si finisce per disincentivare lo studio, nonché la ricerca e il mantenimento del lavoro.
Semplice e noto a quasi tutti. Non invece ai 5stelle, che affermano il diritto ai 2mila euro al mese per ogni famiglia media italiana di quattro persone. Ad esempio: se tu, con famiglia a carico, sei semioccupato e guadagni 800 euro, lo Stato te ne deve 1.200. Infatti così recita il disegno di legge: “il reddito di cittadinanza garantisce il raggiungimento, anche tramite integrazione, di un reddito commisurato al nucleo familiare come da allegato 1”.
Insomma, se sei disoccupato involontario, di diritto ti arriva un bell’assegno ogni mese. Se sei semioccupato ma non arrivi al dovuto, ecco un robusto aiuto per la differenza. Semplice, bello, convincente, non trovate? Inutile ricordare, ad esempio, che un ingegnere neoassunto oggi in una qualsiasi azienda guadagna, nei primi anni, circa 1.300 euro mese: egli non avrebbe diritto ad alcuna integrazione in quanto regolarmente occupato.
Qualcuno ha detto, sbagliando, che gli 80 euro sarebbero una mancia elettorale. Ma allora il reddito di cittadinanza in salsa grillina cos’è? E’ una giusta istanza (che non si sono inventati loro) trasformata in una bugiarda e inapplicabile macchina della propaganda. Che illude solo i cittadini con promesse da marinaio”. Così il senatore Stefano Lepri, torinese e vice presidente del Gruppo Pd al Senato, torna sulla questione del reddito di cittadinanza, tema al centro del dibattito in vista dei ballottaggi di domenica prossima.


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