‘I senatori PD concordano sull’esigenza di riconoscere un nuovo negozio giuridico alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, distinto dal matrimonio e ispirato al modello tedesco. Il testo base presentato oggi contiene peraltro tre grandi questioni ancora aperte, che approfondiremo nei prossimi giorni e nel corso dell’iter in Commissione’. Lo afferma in una nota il senatore Stefano Lepri, vicepresidente del Gruppo Pd.

‘Innanzitutto – sottolinea Lepri – non è condivisibile il continuo rimando, applicato nel testo base, alle leggi che disciplinano il matrimonio. In tal modo potrebbero avere successo ricorsi tesi a estendere il matrimonio anche alle persone dello stesso sesso. Già nel testo base è esclusa la possibilità di adozione di figli di terzi da parte della coppia omosessuale, ma altre questioni (es. l’obbligo di convivenza, gli aspetti patrimoniali e testamentari) potrebbero essere definite autonomamente o in modo distinto, come peraltro previsto nel modello tedesco’.

‘Nel tutelare il superiore diritto del minore – continua Lepri – c’è da domandarsi se sia giusto e senza effetti che un bambino, qualora si preveda l’adozione del partner non genitore, abbia nel suo stato civile la presenza di due madri o di due padri. D’altra parte, è da sostenere il desiderio del partner non genitore naturale, che quindi potrebbe essere nominato affidatario del minore. Tale soluzione permetterebbe al partner di svolgere pienamente le responsabilità genitoriali e al minore, una volta compiuta la maggiore età, di accettare l’istanza di adozione’.

‘Sono diffuse – aggiunge Lepri – le opinioni contrarie a regolamentare, come invece previsto nel Titolo 2, le Convivenze di fatto, applicabili alle coppie omosessuali, a quelle eterosessuali ma anche a due persone che risiedono insieme per ragioni diverse. Tale materia non è stata indicata né dal partito né dalla maggioranza come priorità e rischia di pregiudicare l’iter legislativo. Si consideri poi che gli eterosessuali dispongono già del matrimonio e che la gran parte dei conviventi eterosessuali non sente bisogno di un pubblico riconoscimento come coppia. Potrebbero invece servire contratti tipo sui diversi diritti e doveri, così che ci sia un pubblico rilievo ad accordi, siglati davanti ad un notaio, che peraltro mantengano flessibilità e un regime privatistico tra le parti’.

‘Depositato il testo base, che è un primo punto di partenza, ora occorre l’impegno e la disponibilità di tutti a migliorarlo e a renderlo più condiviso, dentro il gruppo e in maggioranza’, conclude il senatore Pd.

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