‘E’ notizia di oggi, che la Corte di Giustizia UE ha riconosciuto ai cittadini omosessuali che vengono perseguitati nei propri paesi di origine il diritto di ottenere lo status di rifugiato: si tratta di un principio di civiltà, già accolto dalla giurisprudenza italiana, che mette al centro la difesa dei diritti umani e della dignità della persona. Sono infatti ancora troppi i paesi che perseguitano le persone LGBT: in circa 78 l’omosessualità è un reato, mentre in sette è prevista al pena di morte’.

Lo dichiara Sergio Lo Giudice, senatore del Partito democratico e membro della Commissione Diritti Umani del Senato.

‘La Corte si è pronunciata sul caso riguardante tre cittadini, provenienti dalla Sierra Leone, dall’Uganda e dal Senegal che avevano richiesto lo status di rifugiati in Olanda; nella sentenza si riconosce l’orientamento sessuale come una caratteristica fondamentale dell’identità di una persona’.

‘Adesso l’obiettivo-conclude l’ex presidente di Arcigay- deve essere quello di giungere al più preso ad una depenalizzazione universale dell’omosessualità, così come prevede la bozza di risoluzione proposta dall’Unione europea che giace tuttora all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. In questa battaglia, ll’Italia deve giocare un ruolo da protagonista a difesa delle libertà e dei diritti fondamentali e contro ogni forma di persecuzione omofobica e transfobica’.


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