‘La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovrà fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte e c’è però un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti’. Lo ha detto il sen. Sergio Lo Giudice, intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sulla legge elettorale. ‘Sarà bene – ha aggiunto – che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare sì che l’Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali. Il tema centrale, va da sé, è la possibilità di espressione delle preferenze. Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l’Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione’. ‘Superiamo l’idea dei capilista bloccati – ha spiegato – ed apriamo la competizione con le preferenze all’insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali. Manteniamo le liste circoscrizionali già previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l’ordine di lista oltre all’alternanza di genere. Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l’elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi deciderà al posto suo a chi cedere quel seggio. Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilità per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi’. ‘Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione – ha concluso Lo Giudice – può rappresentare un’opportunità per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano’.
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