‘Non capisco la preoccupazione per il voto in aula. E’ la commissione il luogo dove si esprimono le diverse sensibilita’, e poi l’aula quello della sintesi. Io vorrei esercitare il mio ruolo di parlamentare e contribuire alla costruzione del testo, dopodiché il testo finale lo votero”.
Lo afferma il senatore del Pd Sergio Lo Giudice.

‘Credo che nessuno di noi – sottolinea Lo Giudice – voglia arrivare a fare lo sgambetto in aula. Vogliamo però che questo testo sia condiviso. I relatori stanno lavorando a degli emendamenti modificativi. Io dico che occorre ragionare sul testo che sarà, e non su quello che è, perché magari su ciò che sarà qualche convergenza è già nell’aria. Per esempio sono certo che uno scostamento dal testo del governo, sulle modalità di elezione dei senatori, ci sarà. Mettiamo sul campo le proposte, e vediamo quale puo’ essere il punto di caduta’.

‘Affronteremo i nodi politici di questa questione e cercheremo tutti di fare tutti un passo avanti. Penso che la situazione che si è creata è una situazione in cui, a mio giudizio, c’é stato inaspettatamente un deficit di politica. Si è preferito far precipitare le cose, ma ora dobbiamo ricomporre. Mi auguro che in questi giorni i toni si ricompongano, dopo aver visto delle bordare ad alzo zero da parte di alcuni colonnelli renziani, che magari qualcuno ha voluto esasperare ad arte, visto che con Giachetti e il suo voto sulla responsabilità civile dei giudici abbiamo assistito a un trattamento opposto. Se la volontà di ricomporre c’é – conclude Lo Giudice – le strade si trovano’.

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