‘Presto sarà calendarizzato in Senato un disegno di legge che permetterà anche alle persone che vivono in strada e che sono prive di residenza anagrafica di poter accedere ai servizi sanitari’. Lo annuncia Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico, componente della commissione diritti umani del Senato, a seguito dell’audizione in commissione dell’avv.Antonio Mumolo, presidente dell’associazione Avvocato di strada che si occupa dell’assistenza legale gratuita a chi si trova senza dimora. ‘Chi perde l’alloggio e finisce per vivere in strada – ha spiegato l’avv. Mumolo – viene cancellato dalle liste anagrafiche e perde così, con la residenza, il diritto all’iscrizione al servizio sanitario nazionale e quindi all’assistenza sanitaria di base, se non quella fornita dal pronto soccorso. In Italia oggi vivono in strada oltre 50mila persone: non avendo una casa la loro salute è fragile e peggiora in fretta, ed è paradossale che proprio loro non possano curarsi.” ‘Il disegno di legge c’è già- continua Lo Giudice- predisposto dalla stessa associazione, depositato ad inizio legislatura a prima firma di Ignazio Marino e firmato da esponenti di diverse forze politiche. Il ddl n.86 si propone di modificare l’art.19 della legge n.833 del 1978 per sancire così il diritto alle cure continuative anche per chi non ha una residenza. La proposta, già assegnata alla commissione igiene e sanità, riprenderà adesso il suo iter, forte anche della richiesta in tal senso emersa in modo bipartisan nell’audizione di oggi’.

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