«Grazie a questa sentenza finalmente cambieranno lecose. E io smetterò di essere davanti allo Stato italiano un completo estraneo per i miei due figli, al massimo il marito del loro papà o quello che paga la retta dell`asilo». Sergio Lo Giudice, ex presidente Arcigay, senatore pd, è felice pensando ai bambini avuti in America con la maternità surrogata.
Cambia tutto?
«Sì, questa sentenza rende veramente vecchia, sorpassata, consegnata alla preistoria persino la stepchild adoption stralciata dopo tante proteste e polemiche dalla legge sulle unioni civili. Lì al massimo il compagno poteva diventare come un genitore adottivo, ma con meno diritti. Qui si parla proprio di due genitori, di un figlio con due padri, alla nascita, non per adozione».
Una sentenza che favorisce l`utero in affitto?
«È una sentenza che riconosce e trascrive un certificato anagrafico di un Paese straniero dove i genitori sono indicati. E lo fa in base al principio dell`interesse superiore del bambino, indipendentemente da come è venuto al mondo. Ovvero quello di avere come genitori la coppia che ha fatto un progetto genitoriale prima di farlo nascere. Era quello che diceva la legge 40 quando l`eterologa era vietata:
un genitore non può disconoscere il figlio anche se nato con tecniche vietate in Italia».
Per l`America lei ha due figli, in Italia nessuno.
«Negli Usa i figli sono miei e di mio marito, qui come padre non esisto. A Oslo dove ci siamo sposati sono marito di Michele e adesso abbiamo fatto l`unione civile».
E ora che farà?
«Richiederò la trascrizione dell`atto di nascita dei miei figli. Ci sono scritti il mio nome e quello di mio marito Michele come papà e papà».


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