Caso diverso da quello Di Girolamo per cui presidente Zanda chiese scrutinio segreto
 ‘Il 29 gennaio 2009 si è discusso un caso completamente diverso, si trattava della contestazione del senatore Di Girolamo e si era chiamati ad un votazione riguardante la persona. E’ per questo che il presidente Luigi Zanda, intervenendo in Aula, chiese uno scrutinio segreto. In questo momento, invece, non siamo davanti ad un caso assimilabile, perché la contestazione riguarda la composizione dell’assemblea e il fatto che il Senato debba essere composto in maniera legittima, non riguarda il singolo senatore, la persona. Che senso ha il fatto che la legge Severino, nella parte che disciplina il caso in esame, dice che se l’accertamento della causa di incandidabilità, e siamo nel caso di specie, interviene nella fase di convalida degli eletti la Camera interessata procede immediatamente alla deliberazione della mancata convalida? Ha senso proprio perché qui non è in discussione il destino di una persona, ma il destino del Senato, e questo segna la differenza e ci consente di risolvere in maniera diversa i due casi Di Girolamo e Berlusconi’. Lo ha detto nell’aula del Senato Doris Lo Moro (Pd), capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali e componente della giunta per le immunità.