“In riferimento a notizie di stampa secondo cui la ‘casta’, ovvero i politici, si blinderebbero contro i giornalisti, mi sento in dovere, come prima firmataria del disegno di legge contenente ‘Disposizioni in materia di contrasto al fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali’ e come presidente della Commissione di inchiesta sulle intimidazioni agli amministratori, di chiarire che la proposta in questione non si occupa di giornalisti e del reato di diffamazione a mezzo stampa. Molto più limitatamente, ferma restando la disciplina base dei singoli reati richiamati, prevede un’aggravante nel caso di episodi delittuosi di ‘natura ritorsiva ai danni di un componente di un corpo politico’ (amministrativo o giudiziario). Tra i reati richiamati nell’articolo vi è l’articolo 595 (diffamazione) perché dall’inchiesta da cui nasce la proposta è emerso che la diffamazione è una delle fattispecie in cui si concretizzano gli atti ritorsivi nei confronti di amministratori a fronte di attività dagli stessi svolta. Incorre nell’aggravante prevista un privato cittadino che diffami un amministratore locale perché, magari, gli ha negato una concessione o una delibera o perché ha dato corso alla demolizione di un immobile abusivo”. Lo dice la senatrice Doris Lo Moro, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali e prima firmataria del disegno di legge.