‘Le elezioni regionali in Emilia ed in Calabria, mentre rappresentano un successo innegabile per il PD e il centrosinistra, offrono spunti di riflessione che sarebbe grave trascurare. Il livello raggiunto dall’astensionismo in entrambe le regioni richiede una riflessione urgente per rafforzare la capacità dei partiti politici di riallacciare un rapporto di fiducia con i cittadini. In questo senso, il primo banco di prova e’ la legge elettorale per l’elezione dei deputati, che e’ ora in discussione nella commissione affari costituzionali del Senato’. Lo dice la senatrice Doris Lo Moro, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali.
‘Se è opinione diffusa che il Porcellum ha incrinato i rapporti tra elettori ed eletti – prosegue Lo Moro – non c’è dubbio che bisogna ripartire rispettando il diritto dei cittadini di riconoscersi nei propri rappresentanti. Ne’ si può obiettare che l’astensionismo si è manifestato alle regionali, dove era possibile esprimere le preferenze, e non alle elezioni politiche. L’altra riflessione che va fatta riguarda il numero di donne elette nei due consigli regionali, 16 su 50 in Emilia, dove c’è la preferenza di genere, e una sola su 30 (nessuna nelle liste del PD) in Calabria, dove si è votato con la preferenza unica. Anche su questo hanno inciso anche altri fattori, ma non c’è dubbio che è stata decisiva la offerente disciplina così come non c’è dubbio – conclude Lo Moro – che ha inciso positivamente sulla presenza femminile nel Parlamento europeo l’introduzione della preferenza i genere per le elezione di membri italiani del Parlamento europeo’.
‘Se è opinione diffusa che il Porcellum ha incrinato i rapporti tra elettori ed eletti – prosegue Lo Moro – non c’è dubbio che bisogna ripartire rispettando il diritto dei cittadini di riconoscersi nei propri rappresentanti. Ne’ si può obiettare che l’astensionismo si è manifestato alle regionali, dove era possibile esprimere le preferenze, e non alle elezioni politiche. L’altra riflessione che va fatta riguarda il numero di donne elette nei due consigli regionali, 16 su 50 in Emilia, dove c’è la preferenza di genere, e una sola su 30 (nessuna nelle liste del PD) in Calabria, dove si è votato con la preferenza unica. Anche su questo hanno inciso anche altri fattori, ma non c’è dubbio che è stata decisiva la offerente disciplina così come non c’è dubbio – conclude Lo Moro – che ha inciso positivamente sulla presenza femminile nel Parlamento europeo l’introduzione della preferenza i genere per le elezione di membri italiani del Parlamento europeo’.