1265 atti di violenza contro amministratori in 16 mesi – Cardinali: Colpisce la solitudine, gli amministratori non vanno lasciati soli
Bombe, auto incendiate, aggressioni e minacce sono state il pane quotidiano per sindaci, assessori, consiglieri comunali e provinciali per 1265 volte nel periodo tra gennaio 2013 ed aprile 2014, per il 62,6% dei casi nel Sud e nelle isole. Tre politici locali minacciati ogni giorno, con un trend in crescita nel 2014 rispetto all’anno precedente, in tutte le ripartizioni geografiche. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine della Commissione di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, che ha concluso i suoi lavori approvando una relazione finale e avanzando delle proposte, presentate oggi in una conferenza stampa al Senato. All’iniziativa, nella Sala Nassiriya, hanno partecipato, tra gli altri, la presidente della Commissione Doris Lo Moro (Pd), il vicepresidente Marcello Gualdani (Ncd) e i capigruppo in Commissione Valeria Cardinali (Pd), Luciano Uras (Sel), Marco Scibona (M5s), Giovanni Piccolo (Fi), il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico.
‘I sindaci, gli amministratori locali, i consiglieri comunali – ha detto la presidente della Commissione, la senatrice Doris Lo Moro (Pd) – sono il volto dei municipi e dunque anche una parte del volto dell’Italia. Specie in tempi di crisi, sono il front office dei problemi dei cittadini. Il fenomeno delle intimidazioni non è sovrapponibile a quello della criminalità organizzata, anche se riguarda soprattutto le regioni del Sud. Per il 46% dei casi la matrice è legata all’incarico, al ruolo, alla rivalità politica e per il 14% è legata a strategie criminali. Le regioni più colpite sono la Sicilia, la Puglia, la Calabria e la Sardegna ma anche, a sorpresa, il Piemonte. Nessuna area geografica d’Italia ne è immune. Negli ultimi 40 anni sono stati uccisi 132 amministratori locali, tra cui 3 donne. 11 ulteriori omicidi sono riconducibili ad amministratori locali e in 4 casi sono stati uccisi il fratello, il padre, il figlio, la moglie per colpire il sindaco. E si tratta in maggioranza di persone giovani, colpevoli di voler cambiare la propria comunità. Come Commissione faremo delle proposte concrete, che riguardano soprattutto modifiche legislative: va cambiato l’articolo 338 del codice penale per colpire anche le violenze e le minacce rivolte ai singoli componenti un corpo politico o amministrativo. Va modificata la legge per l’elezione dei Comuni, per sanzionare anche chi con la violenza ostacola la competizione elettorale e va introdotta l’aggravante delle intimidazioni agli amministratori locali, perché incendiare l’auto a un sindaco non è come farlo ad un cittadino comune’. ‘Quel che colpisce è la solitudine degli amministratori vittime di intimidazioni – ha detto Valeria Cardinali (Pd) – Laddove i rapporti sono più stretti è più difficile che accada una violenza. L’indagine ha il pregio di illuminare un fenomeno oscuro e anche per questo gireremo l’Italia per presentare i dati e le nostre proposte’.
‘I sindaci, gli amministratori locali, i consiglieri comunali – ha detto la presidente della Commissione, la senatrice Doris Lo Moro (Pd) – sono il volto dei municipi e dunque anche una parte del volto dell’Italia. Specie in tempi di crisi, sono il front office dei problemi dei cittadini. Il fenomeno delle intimidazioni non è sovrapponibile a quello della criminalità organizzata, anche se riguarda soprattutto le regioni del Sud. Per il 46% dei casi la matrice è legata all’incarico, al ruolo, alla rivalità politica e per il 14% è legata a strategie criminali. Le regioni più colpite sono la Sicilia, la Puglia, la Calabria e la Sardegna ma anche, a sorpresa, il Piemonte. Nessuna area geografica d’Italia ne è immune. Negli ultimi 40 anni sono stati uccisi 132 amministratori locali, tra cui 3 donne. 11 ulteriori omicidi sono riconducibili ad amministratori locali e in 4 casi sono stati uccisi il fratello, il padre, il figlio, la moglie per colpire il sindaco. E si tratta in maggioranza di persone giovani, colpevoli di voler cambiare la propria comunità. Come Commissione faremo delle proposte concrete, che riguardano soprattutto modifiche legislative: va cambiato l’articolo 338 del codice penale per colpire anche le violenze e le minacce rivolte ai singoli componenti un corpo politico o amministrativo. Va modificata la legge per l’elezione dei Comuni, per sanzionare anche chi con la violenza ostacola la competizione elettorale e va introdotta l’aggravante delle intimidazioni agli amministratori locali, perché incendiare l’auto a un sindaco non è come farlo ad un cittadino comune’. ‘Quel che colpisce è la solitudine degli amministratori vittime di intimidazioni – ha detto Valeria Cardinali (Pd) – Laddove i rapporti sono più stretti è più difficile che accada una violenza. L’indagine ha il pregio di illuminare un fenomeno oscuro e anche per questo gireremo l’Italia per presentare i dati e le nostre proposte’.