“Ogni giorno le cronache ci presentano il conto di un orrore quotidiano commesso sul corpo delle donne di ogni età e condizione. Stupri di gruppo, femminicidi, violenze e molestie. Fa impressione registrare come siano sempre di più le violenze commesse da giovanissimi. È una ferita profonda e inaccettabile per la nostra società, alimentata da squilibri di potere e stereotipi culturali. Le tragedie che ci colpiscono quasi quotidianamente non sono episodi isolati, ma il sintomo di un problema sociale e strutturale che richiede un impegno concreto e condiviso a ogni livello. Dobbiamo agire con urgenza e maggiore efficacia su educazione, prevenzione e sostegno alle vittime, potenziando i centri antiviolenza, garantendo protezione immediata a chi denuncia e pene rapide e certe per chi si macchia di violenze. Ma dobbiamo anche contrastare quel rumore di sottofondo che impone un modello di ragazza sempre più oggettificata, esempi di relazioni tossiche dove il possesso si confonde con l’amore. È fondamentale affrontare alla radice la cultura violenta del machismo e un patriarcato che è tutt’altro che morto”. Lo dice la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd.
“Per questo è necessario un cambiamento culturale – prosegue Lorenzin – che inizi con l’educazione fin dalla giovane età. Non basta insegnare alle donne a denunciare e a difendersi: dobbiamo educare ragazzi e ragazze al rispetto e all’uguaglianza, mostrando che non sono una minaccia ma una forza. È essenziale imparare a riconoscere e gestire le emozioni, e a vivere le relazioni alla pari e non come un rapporto di potere. È un lavoro che deve coinvolgere le famiglie, le scuole, i media e le istituzioni. Serve un’azione trasversale per destrutturare la cultura della violenza e sostituirla con una cultura di rispetto e responsabilità condivisa. La violenza sulle donne non è un’emergenza temporanea, ma una priorità permanente. Ogni giorno deve essere la Giornata contro la Violenza sulle Donne, ogni giorno deve essere il 25 novembre.


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