“Il ministro Giorgetti oggi, con onestà intellettuale, certifica che non c’è una visione per la Sanità al governo. Si parla tanto di riforme, ma non c’è un euro per finanziarle.
Al definanziamento previsto dalla Nadef il ministro garantisce che interverrà in bilancio, ma con un finanziamento del FSN ai livelli pre Covid. Le nostre preoccupazioni, sostenute anche da studi indipendenti, purtroppo si sono rivelate fondate: il finanziamento si attesterà attorno al 6.4%, ben al di sotto della media europea, e al di sotto del 6.6%, limite minimo secondo l’Ocse per rendere un sistema sanitario nazionale sostenibile. La spesa sanitaria pubblica del nostro Paesenel 2022 si attesta al 6,8% del Pil, sotto di 0,3 punti percentuali sia rispetto alla media Ocse del 7,1% che alla media europea del 7,1%. Sono 13 i Paesi dell’Europa che in percentuale del Pil investono più dell’Italia, per esempio la Germania (10,9% del Pil) e la Francia (10,3%)”. Lo dichiara la sen. Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo Pd.
“Che vuole fare il Governo della Sanità italiana? – aggiunge – Se nella legge di bilancio si troveranno i famosi 4 miliardi forse si coprirà a mala pena l’inflazione. Cosa rimane per una politica veramente innovativa sul personale? Per bloccare i 1000 medici che se ne vanno ogni anno all’estero, la fuga nel privato o l’abbandono di alcune specialità strategiche come anestesia e rianimazione? Dove sono le risorse per la riforma del territorio, per la salute mentale e per garantire le prestazioni sanitarie? Non vedo spazi nemmeno per una riforma delle liste d’attesa”.
“Questo, in poche parole – conclude Lorenzin – vuol dire spingere ad un veloce e silenzioso sgretolamento del servizio sanitario nazionale universale, equo e di qualità.


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