“La manovra appare improntata a un’ottica di breve periodo, con interventi temporanei e frammentati. Il finanziamento del servizio sanitario nazionale per il 2024 potrebbe non coprire integralmente le spese, anche tenendo conto dei potenziali livelli di spesa farmaceutica, dell’applicazione dei nuovi lea e del contenzioso delle imprese sul pay-back”.
Anche oggi queste non sono le parole del PD, ma dell’Ufficio parlamentare di bilancio.
Come dire se l’ottimismo è una vocazione per chi fa politica, il realismo un obbligo. Dopo giorni di audizioni, tutti hanno certificato che questa manovra manca di programmazione nel medio periodo, è concentrata sul 2024 e dopo, chi vivrà vedrà!
Tutta la tenuta del Pil (che fa la differenza tra andare o non in recessione) è legata alla piena attuazione del PNRR, con le incertezze che abbiamo visto in questo anno e mezzo.
Non ci sono misure per la crescita, niente piano industriale 5.0, per le PMI rimane critico anche l’accesso al credito.
L’abolizione dell’ACE lascia un vuoto enorme per spingere la competitività e, quindi, il PIL.
Previdenza e sanità mancano di una programmazione per la sostenibilità nel medio lungo periodo.
Non ci rimane che sperare in una congiuntura astrale positiva”! Così la vice presidente dei senatori del Pd Beatrice Lorenzin.